E' quasi sicuramente doloso l'incendio che ieri, fino a tarda notte, ha devastato il Sacro Monte di Belmonte, sotto l'omonimo santuario simbolo del Canavese e patrimonio dell'umanità Unesco. Le indagini del corpo forestale dello Stato sono in corso ma, dalla dinamica del rogo, che si sarebbe sviluppato su più fronti, non ci sarebbero grosso dubbi sull'origine delle fiamme. Anche negli anni scorsi alcuni incendi hanno devastato il monte, obbligando l'ente che lo gestisce a ripiantare tantissimi alberi dopo la distruzione provocata dagli incendi. Oggi i responsabili dell'ente effettueranno un sopralluogo per fare una prima stima dei danni.
L'incendio si è sviluppato sul monte alla destra del santuario. Le fiamme si sono sviluppate sopra la regione Piandane, tra Pertusio e Valperga. Poi, a causa del forte vento, si sono rapidamente estese a gran parte della vegetazione collinare. La colonna di fumo, ieri pomeriggio, era visibile fin da Torino. Sul posto hanno operato i vigili del fuoco, i volontari Aib, l'elicottero Aib e un canadair del servizio di protezione civile. I volontari Aib del Canavese hanno lavorato fino a tarda notte per spegnere gli ultimi focolai, uno anche alla legnaia dei frati che, al momento, abitano proprio al santuario di Belmonte. In nottata sono continuati anche i pattugliamenti di sicurezza. E' stata creata una pista «taglia-fuoco» subito sotto il santuario per evitare che, in futuro, le fiamme possano nuovamente minacciare l'edificio.
Nel video sotto i pattugliamenti notturni delle squadre Aib.