I carabinieri della compagnia di Chivasso hanno notificato un ordine di custodia cautelare in carcere a Matteo Cena, 34 anni, residente a Caluso, e a Marco Salamon, 34 anni, abitante a Viù, perché ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode assicurativa. Quattro persone sono state denunciate a piede libero. Nell’agenzia assicurativa in cui lavorava Marco Salamon, i carabinieri avevano eseguito, nei mei scorsi, una perquisizione che aveva permesso di sequestrare oltre 150 polizze assicurative auto con dati falsificati.
Le successive fasi dell’indagine hanno permesso di individuare un’associazione specializzata nelle truffe e nelle frodi assicurative, che con un raffinato sistema di falsificazioni della documentazione, presentata all’atto della stipula delle polizze, riusciva ad applicare fortissime riduzioni sui premi da pagare. Matteo Cena, in qualità di ex agente assicurativo, aveva nella sua disponibilità centinaia e centinaia di documenti d’identità, carte di circolazione e attestati di rischio provenienti da pregresse collaborazioni lavorative con alcune compagnie di assicurazioni. Era lui, secondo i carabinieri, che falsificava le copie dei documenti da allegare alle polizze con residenze diverse da quelle originarie e quindi più vantaggiose da un punto di vista assicurativo.
In altri casi provvedeva a modificare gli attestati di rischio. In un caso si è riscontrata la presenza di una polizza di una donna, residente nella provincia di Napoli, con un attestato di rischio immacolato ma che in realtà aveva un pregresso di 13 incidenti di cui 5 solo in 5 mesi. Dall’analisi delle fotocopie falsificate si è appurato che oltre ai dati di residenza veniva addirittura riprodotto ad hoc il timbro dell’ufficio anagrafe del Comune. Marco Salamon, oltre a produrre le polizze contenenti le informazioni falsificate, stampava le polizze con un importo superiore a quello effettivamente incassato, al fine di “ingannare” il contraente ed incassare un'ulteriore provvigione.