Una nuova tranche di finanziamento del programma “6000 Campanili”, varato l’anno scorso dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Il Ministro Lupi ha firmato il decreto che porta nuove risorse ai piccoli Comuni, anche in Piemonte. In arrivo altri 100 milioni che portano a 250 milioni il totale dei fondi stanziati, capaci di finanziare finora 293 opere. Sono due i Comuni del Canavese che hanno ottenuto il finanziamento.
In precedenza avevano ottenuto il contributo del Ministero i Comuni di Agliè, Pont Canavese, Ingria (dopo un ricorso al Tar), Frassinetto e Ronco Canavese.
Secondo la tabella diffusa dal Mit, vengono finanziati i progetti di venti piccoli Comuni piemontesi:
1. Torre Bormida (CN), 781mila euro
2. Ostana (CN), 1 milione di euro
3. San Giorgio Canavese (TO), 568.180,78 euro
4. Lequio Berria (CN), 510mila euro
5. Battifollo (CN), 850mila euro
6. Vicoforte (CN), 930mila euro
7. Portula (BI), 800mila euro
8. Rueglio (TO), 873.183,28 euro
9. Meana di Susa (TO), 558.500 euro
10. Quaranti (AT), 515mila euro
11. Mottalciata (BI), 999mila euro
12. Villata (VC), 655mila euro
13. Montà (CN), 987.800 euro
14. Roccabruna (CN), 940mila euro
15. Vesime (AT), 945mila euro
16. Roccaforte Mondovì (CN), 1 milione di euro
17. Graglia (BI), 736.550 euro
18. Verolengo (TO), 990mila euro
19. Neive (CN), 995mila euro
20. Cortanze (AT), 995.972,54 euro
Le risorse di questa tornata (100milioni di euro) sono previste dalla legge 164 dell’11 novembre 2014. I progetti (dai 500mila a 1 milione di euro ciascuno) erano stati presentati dai Comuni al Ministero e all’Anci (trasmessi tramite Pec) con un “clic day” il 20 ottobre 2013. Il programma prevede di finanziare progetti relativi a “interventi infrastrutturali di adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione di edifici pubblici, ivi compresi gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche, ovvero di realizzazione e manutenzione di reti viarie e infrastrutture accessorie e funzionali alle stesse o reti telematiche di Ngn e Wi-Fi, nonché́ di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio”.
«Faccio i complimenti, a nome dell’Uncem, alle amministrazioni dei Comuni piemontesi che beneficiano del contributo – spiega Lido Riba - Molti sono enti montani. È significativo poter disporre, in piccoli centri, di risorse che devono poter veicolare sviluppo duraturo e capace di produrre ricadute concrete sulla comunità. Diversi progetti vanno in questa direzione, ancora più importante nelle Terre Alte. Sappiamo che in Parlamento, nei mesi scorsi, sono stati analizzati meccanismi di revisione del programma, in particolare sui criteri di individuazione dei progetti da finanziare, non più da definire solo con l’orario di invio tramite pec. Una cosa è certa: è importante venga rifinanziato un fondo pluriennale, dal 2015 al 2018, per le gli interventi destinati a creare sviluppo e crescita economica e sociale nei piccoli Comuni italiani, privilegiando le aree montane nel pieno rispetto dell’articolo 44 della Costituzione».