Quante ne sappiamo sul lupo? E' davvero pericoloso per le persone? La convivenza è possibile nelle valli del Canavese dove i lupi sono tornati in questi ultimi anni? Il Parco nazionale del Gran Paradiso, che sta monitorando con grande attenzione la situazione lupi nelle Valli Orco e Soana e nelle vallate della Valle d'Aosta, ha messo a punto un gioco-quiz adatto sia per gli adulti che i bambini, disponibile online (e gratis) sul sito dell'ente parco. Un rapido e divertente esercizio per mettere alla prova le conoscenze sul predatore, le sue abitudini di caccia, i suoi ritmi biologici, le dinamiche del branco e le tecniche di sopravvivenza. Le sorprese non mancano. E' possibile scegliere le prove da superare provando ad essere un Lupo alfa (capobranco), un lupo del branco (gregario) oppure un ricercatore che studia i lupi. Ogni percorso ha le sue difficoltà.
Data la grande versatilità della specie, si può ritenere che non siano tanto il tipo o la struttura della vegetazione e la quota a determinare la diffusione del lupo sulle montagne del Canavese, ma piuttosto la presenza di anfratti e luoghi di rifugio, sufficiente disponibilità alimentare e una pressione umana non eccessiva. I lupi canavesani hanno una lunghezza di 100-140 cm, con 30-35 cm di coda, per un'altezza al garrese di 60-75 cm; il peso oscilla tra 20 e 45 chili. É un animale essenzialmente carnivoro e le sue prede di elezione sono i grandi ungulati selvatici. Notoriamente sociale, vive in branchi altamente organizzati e rigidamente strutturati che, ovviamente, tendono a stare alla larga dall'uomo. Le segnalazioni di presenza di lupi nel Parco sono relativamente frequenti e risalgono agli ultimi 10 anni.
Nel Parco Nazionale del Gran paradiso, da qualche anno, i lupi si sono installati e si fanno vedere anche durante il giorno. Qui sotto trovate una videointervista di Eugenio Manghi al responsabile del servizio scientifico del Parco Bruno Bassano e al direttore Michele Ottino. Nelle immagini realizzate nel 2008 l'avvincente sequenza di una predazione registrata dalla telecamera di Marco Paolo Pavese durante una serie di riprese nel Parco Gran Paradiso.