Il processo rischia di finire in prescrizione ma, su così non fosse, si prospettano nuovi guai per Emidio Filipponi. Nell'ambito del procedimento sullo scandalo rifiuti Asa di cinque anni fa (undici le persone che finirono sotto inchiesta), il ministero dell'Ambiente si è costituito parte civile. Richiesta: 1 milione e 380 mila euro. In caso di condanna sarebbero proprio gli imputati a dover pagare il risarcimento.
Lo Stato, in questo caso, si è costituito parte civile perchè alle persone sotto inchiesta (Filipponi e tutto il management di allora dell'Asa) è stata contestata anche l’associazione a delinquere. Secondo l'accusa, l'Asa avrebbe stoccato rifiuti (pericolosi e non) in giro per il Piemonte. Non in discariche autorizzate, ovviamente. Il blitx dei carabinieri, nel giugno del 2008, portò a una raffica di arresti, compreso quello dell'allora direttore dell'azienda, Emidio Filipponi.
Il processo, da allora, è già passato da Ivrea a Torino e, infine, a Casale Monferrato. Tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 tutti i reati contestati andranno in prescrizione. Prossima udienza il 30 gennaio. Il processo, lentamente, prosegue. Ma la prescrizione sembra ormai inevitabile. Di fatto il ministero dell'Ambiente non vedrà nemmeno un euro.