C’era una volta l’istituto tecnico per geometri: approdo scolastico ideale scelto da molti ragazzi alla ricerca di un posto sicuro negli uffici tecnici privati o pubblici, magari del Comune di residenza. Oggi, invece, le pre-iscrizioni a “Costruzioni, ambiente e territorio” (il nuovo geometri dopo la riforma Gelmini del 2010) del rinomato istituto 25 Aprile di Cuorgnè sono la cartina al tornasole di un indirizzo in forte crisi. Con appena dodici richieste di immatricolazione il corso rischia seriamente di non essere attivato alla scuola di via XXIV Maggio per l’annata didattica 2014-15. Servono, infatti, almeno ventisette alunni per formane una classe prima.
Numeri sconfortanti, se raffrontati con quelli più che positivi fatti registrare dagli altri percorsi di studio, offerti dall’IIS, guidato dal dirigente didattico, Federico Morgando. Un trend positivo, che ha visto in soli cinque anni crescere il numero degli studenti da 500 fino ai 750, che studieranno il prossimo anno all’istituto cuorgnatese. Un boom che ha caratterizzato soprattutto il “turistico”, trascinato dall’interesse destato dagli insegnamenti delle lingue inglese, francese e tedesco. Piacciono anche gli indirizzi socio-sanitario e amministrazione-finanza. Cala vertiginosamente solo geometri.
Ad invertire la tendenza negativa non sono bastati né una capillare attività di orientamento svolta su tutte le scuole medie del territorio, né la partecipazione a una serie di interessanti progetti, messe in piedi negli ultimi anni con il Politecnico di Torino e l’associazione Lions ed aventi per oggetto bioedilizia, risparmio energetico e studio architettonico degli edifici storici del Canavese. “I geometri sono da sempre legati al settore edilizio e la forte crisi vissuta in questa zona da questo comparto non ha certo invogliato i giovani a scegliere questa materia di studio – chiosano dal 25 Aprile – Se non riusciremo ad raggiungere i numeri necessari per attivare una classe prima, avviseremo i genitori degli attuali immatricolati e daremo loro la possibilità di iscrivere i figli agli altri nostri indirizzi”.