La «Scaviter Morletto» ci riprova. L'azienda di Rivarolo, proprietaria dell'area, vuole a tutti i costi riaprire la cava della frazione Campore di Cuorgnè. Tanto che a luglio, nel silenzio più totale, ha ripresentato in Provincia un nuovo progetto per riprendere l'attività estrattiva (chiedendo una concessione di 10 anni). Talmente in silenzio che il termine ultimo per le "osservazioni" è scaduto lo scorso 2 settembre, senza che nessuno ne sia venuto a conoscenza.
Rispetto alle scelte del progetto preliminare, si legge nella relazione "non tecnica", sono state sostanzialmente modificate le scelte progettuali in merito a:
• la viabilità di accesso, che si svilupperà attraverso un tracciato (in parte di nuova realizzazione ed in parte esistente) che ha inizio presso il campo sportivo di Pont Canavese, attraversa il torrente Orco con un guado di nuova realizzazione e raggiunge l’area di proprietà con un tratto di nuova realizzazione.
• le modalità di coltivazione, riducendo sensibilmente la superficie interessata dai lavori di cava e la profondità del piano di coltivazione.
• la lavorazione degli inerti, che avverrà presso l’impianto di frantumazione e vagliatura esistente ed autorizzato di proprietà della ditta proponente Scavi – Ter Morletto s.r.l. a Rivarolo.
Il primo punto è quello che conta. Nel nuovo progetto l'azienda vuole "aggirare" l'ostacolo dei camion in transito a Campore (già evidenziato come uno dei problemi più gravi) tentando di ottenere dalla Provincia il via libera alla realizzazione di un guado sul torrente Orco. Col beneplacido, ovviamente, del Comune di Pont (circostanza che, come riportato anche sui social network, non è piaciuta a molti pontesi).
Sull'altro versante dell'Orco, però, nessuno pare aver cambiato idea. «Per noi la cava resta chiusa - dice il sindaco Beppe Pezzetto - la nostra posizione non è mutata rispetto a un anno fa. Presto ci sarà una conferenza dei servizi. Se la legge non impone al Comune di sottostare alle decisioni altrui, non cambieremo idea». L'ultima parola spetta ovviamente alla Provincia. Rispetto a due anni fa è cambiato pochissimo. Il tentativo di passare da Pont con i camion non modifica la sostanza dell'impianto estrattivo, nè tantomeno i disagi per i residenti provocati dalle cariche di dinamite (necessarie per avviare l'estrazione dalla cava).