Rinviata nuovamente l’udienza preliminare per i venti indagati nell’inchiesta sulle patenti facili in Canavese. Il giudice del tribunale di Ivrea ha recepito le richieste dei difensori dal momento che diversi indagati hanno avanzato la richiesta di avvalersi del rito abbreviato ed il patteggiamento. Il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, che ha seguito le indagini, ha chiesto l’incidente probatorio per il principale indagato, Valter Brunero Manera di 57 anni, residente a Cuorgnè. L'uomo è considerato dagli investigatori l’ideatore di un meccanismo che consentiva di riottenere la patente di guida nonostante il ritiro da parte delle forze dell'ordine.
Per l'accusa, a lui si rivolgevano camionisti e professionisti vari rimasti senza patente. L'uomo, infatti, sarebbe riuscito ad aggirare i test alcolemici del sangue per far riottenere il foglio di guida, con un costo che andava dai 300 ai 1000 euro. I test del sangue di fatto venivano elusi attraverso sistematici scambi di persona: al posto del guidatore alcolizzato, in laboratorio si presentava un’altra persona. E così le analisi, che venivano consegnate alle commissioni mediche, non presentavano alcuna traccia di sostanze.
Oltre a Brunero Manera tra gli indagati figurano anche Bernardo Peroglio, 73 anni, di Rocca Canavese (avvocati Redda e Massa Micon), Gianni Enrici Baion, 46 anni, di Ciriè (avvocato Lo Greco), Giuseppe Corgiat Mecio, 47 anni, di Corio, Aldo Dematteis, 38 anni, di Ciriè (avvocato Bertolino), Antonio Griglione, 58 anni, di Ciriè, (avvocato Mitolo), Giuseppe Lo Vecchio, 33 anni, di Venaria Reale (avvocato Bertolino), Antonio Sciutto, 47 anni, di Torino (avvocato Caniglia), Mauro Enrici Baion, 44 anni, di Ciriè (avvocato Ruo Redda). Prossima udienza il 21 ottobre.