Traffico internazionale di pietre preziose e ricettazione. Un commerciante di Caluso e una casalinga di Chivasso sono indagati dalla procura d'Ivrea per l'invio di 60 milioni di rubini e zaffiri in Svizzera. Due valigette sono state sequestrate a Ginevra. All'interno pietre preziose autentiche.
I due canavesani che hanno spedito il prezioso carico, alcuni mesi fa, hanno quasi sicuramente fatto da prestanome. A chi è ancora un mistero. La guardia di finanza ha scoperto il traffico di pietre preziose dal Canavese alla Svizzera quasi per caso, effettuando una serie di controlli incrociati sul reddito del commerciante di Caluso. Nel controllare fatture, incassi e scontrini, i finanzieri hanno messo le mani su quella spedizione anomala. E soprattutto, sul contenuto della valigetta.
La prima spedizione, tramite un corriere doganale di Alessandria, riguardava 483 rubini. La seconda, rubini e zaffiri per 50 milioni di euro. Sempre tramite lo stesso corriere. La procura d'Ivrea ha aperto un'inchiesta ma gli accertamenti sono appena all'inizio.