Arber Vladi, l'operaio albanese di Rivarolo, si è svegliato dal coma dopo oltre un anno. Ha vinto la battaglia più importante, quella della vita. Poi ha saputo anche riconoscere i soggetti che la sera del 6 agosto 2011, appena fuori un pub di Ozegna, lo ridussero in fin di vita per futili motivi. Per la corte d'appello di Torino, però, è andata diversamente: non ci sono colpevoli per quell'aggressione. I giudici hanno ribaltato la sentenza di primo grado del tribunale di Ivrea, che il 26 settembre dell'anno scorso aveva portato alla condanna a 4 anni e 2 mesi di Eros Monteu Saulat, 36 anni, di San Giorgio Canavese.
L’uomo è stato assolto per non aver commesso il fatto. Con lui, quella sera, c'era anche Luca Monteu Saulat, 34 anni. In primo grado condannato a 1 anno e 6 mesi per lesioni, minacce e violenza privata. In secondo grado ha visto la pena ridursi in 800 euro di multa: assolto anche dall’accusa di avere minacciato alcuni testimoni. L’appello ha annullato anche la provvisionale di 80 mila euro da versare ai famigliari dell'operaio albanese. Evidentemente, per i giudici della Corte, non potevano essere sufficienti le deposizioni della vittima, rimasta a lungo in coma.
Arber venne picchiato per aver danneggiato il vetro di un’auto parcheggiata davanti al pub «Sir Drake» di Ozegna, sulla provinciale per Castellamonte. L'albanese, che si trovava fuori dal pub insieme all'allora datore di lavoro, venne colpito con una mazza al capo. Da quell'aggressione ha riportato anche lesioni permanenti. Le indagini sono state particolarmente difficili a causa dell'omertà di molti testimoni. Tanto che i carabinieri sono arrivati all'arresto dei due solo nel dicembre del 2013.
Il 19 novembre, in tribunale a Ivrea, per la stessa vicenda, andranno a processo altre tre persone di San Giorgio Canavese, accusate di concorso in lesioni.