Sciopero e presidio davanti ai cancelli della Sandretto di Pont Canavese, storica azienda di questo angolo di territorio. Un'iniziativa che si è resa necessaria dopo il rincorrersi di voci preoccupanti sul futuro dello stabilimento pontese. Su 120 addetti, secondo i sindacati, solo 30 sono rientrati al lavoro e a settembre scadranno i due anni di cassa integrazione senza prospettive certe sui volumi produttivi. Per l'azienda, invece, i dipendenti operativi, da aprile, sono 64. Giovedì 14 aprile è previsto un incontro in Regione per discutere della questione Sandretto.
«Nonostante gli impegni assunti dall'azienda che aveva garantito la piena occupazione, la produzione non è ancora partita e sono solo una trentina gli addetti rientrati al lavoro - conferma Fabrizio Bellino della Fiom-Cgil - chiediamo anche alle istituzioni locali risposte precise sul futuro occupazionale e produttivo della Sandretto».
Le voci preoccupanti sul futuro della Sandretto arrivano a meno di un mese dal fallimento dell'ex Ims di Sparone, altra storica azienda della valle Orco. Per questo motivo i sindacati sono ampiamente preoccupati: già la vicenda dell'ex Ims sta mettendo a dura prova l'economia di questa vallata. Servono risposte forti, altrimenti questo angolo di Canavese rischia di dover vivere un altro dramma occupazionale.