La sentenza della corte d'appello, che conferma quella di primo grado del tribunale di Ivrea, parla chiaramente di tre vigili urbani «usurati psicofisicamente» dal troppo lavoro. Può sembrare un'esagerazione ma è esattamente quello che i giudici hanno rilevato nel corso del processo, condannando il Comune di Rivarolo a risarcire i tre agenti. Secondo il tribunale, i vigili, in base alle turnazioni imposte dall’ufficio del personale di palazzo Lomellini, non avrebbero fruito delle giornate di riposo settimanali previste dalla legge.
In pratica, nel corso di alcune settimane, sarebbero stato obbligati a lavorare sette giorni su sette. Tra una sentenza e l’altra, spese legali comprese, l’amministrazione (condannata su tutta la linea) ha dovuto sborsare più di 32 mila euro. La querelle con i vigili risale ad alcuni anni fa e coinvolge le amministrazioni dei sindaci Fabrizio Bertot, Carlo Bollero ed Edoardo Gaetano.
Nessuno dei tre agenti è più in servizio a Rivarolo. Nel corso del processo di primo grado, il Comune rifiutò il tentativo di conciliazione proposto dai legali dei vigili. Allora era segretario generale del Comune, Antonino Battaglia. Quel rifiuto è costato caro. Alle casse comunali, ovviamente.