Chiude definitivamente i battenti per «esaurimento della missione industriale» la «Wirelab» di Scarmagno. Lo ha reso noto ieri la Fiom del Canavese. Negli scorsi mesi, aveva già licenziato 12 dipendenti. Sono adesso 33 le persone che hanno perso il posto di lavoro. A contribuire alla chiusura dell'azienda ci ha pensato l'incendio del 19 marzo di due anni fa, quando andò distrutto gran parte del comprensorio Olivetti.
L'azienda, nata dallo spin off di Olivetti per ricollocare gli esuberi, era stata coinvolta dall'incendio assieme ad altre due aziende (che occupano complessivamente circa 300 addetti): la Innovis (gruppo Comdata, che attualmente applica i contratti di solidarietà) e Telis (in procedura concorsuale). Tutte queste tre aziende sono nate nel 2002 con pacchetto azionario inizialmente a maggioranza Telecom.
Fabrizio Bellino, responsabile della Fiom-Cgil di Ivrea, dichiara: «Con la vicenda Wirelab siamo alla terza importante realtà nata dall'ex Olivetti che sta arrivando al capolinea negli stessi giorni: davanti a un problema sociale di queste dimensioni, non si può pensare di chiudere i battenti e lasciare a casa i lavoratori. Nei prossimi giorni, assieme ai lavoratori, metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per contrastare questa cessata attività».
Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, aggiunge: «Alla lunga la strada delle ricollocazioni dei lavoratori ex Olivetti attraverso la costruzione di nuove aziende non ha retto per due ragioni: la debolezza dei soggetti imprenditoriali ma soprattutto il disimpegno di Telecom e la crisi del suo "sistema". Naturalmente parliamo di lavoratori abbastanza anziani e non facilmente ricollocabili: l'incendio, a suo tempo, ha quindi soltanto accelerato questa deriva».