Ancora una volta ho aperto il mio “congelatore” di articoli, e ne ho estratto uno che avevo scritto nel novembre del 2011 dal titolo “Adesso o mai più”, ora non essendo io un veggente, rileggendolo mi è sorto un dubbio che vorrei condividere con Voi e su cui mi piacerebbe ricevere delle Vostre opinioni, il dubbio è: “ma qualcosa è cambiato?”, provate a leggerlo pensando sia stato scritto oggi.
ADESSO O MAI PIU’ – Novembre 2011
In questi giorni si sta sempre più definendo il ruolo dell’Europa e quello dei singoli Stati che ne fanno parte, a partire proprio dall’Italia. Non so giudicare se ciò sia un bene oppure un male: diciamo che questa crisi ha notevolmente accelerato lo spostamento di “poteri” dagli Stati all’ Europa, almeno per quel che concerne le politiche economiche.
Il salvataggio finanziario da parte di Bruxelles, per quel che concerne il nostro Paese, passerà da rigide regole imposte a livello Comunitario, regole con cui dovrà fare i conti la classe dirigente italiana qualunque essa sia, attuale e futura.
Il debito italiano a fine anno supererà il 120% del Prodotto Interno Lordo, e dall’Europa ci obbligano a ridurlo del 2,3% ogni anno fino al 2014, circa 35 miliardi di Euro ogni anno.
Ci verranno a tal fine imposte riforme importanti in tempi brevi e certi, verremo costantemente monitorati, e se rispetteremo le regole del gioco saremo supportati, in caso contrario saremo fuori dall’ Europa. Molte rendite di posizione di quella che viene definita, a torto oppure a ragione, “la casta” salteranno, ma anche alcuni “diritti acquisiti” di tutti i cittadini subiranno delle notevoli limitazioni: occorrerà quindi gestire il cambiamento con tanto buonsenso (e qui, permettetemi di dire che la vedo grigia).
Tutti questi sacrifici comporteranno un maggior senso dello Stato da parte di tutti noi, una maggior coesione, e soprattutto un esempio che deve necessariamente partire dall’alto (e anche qui, nelle mie sensazioni il grigio al momento domina sugli altri colori).
Purtroppo all’Europa manca ancora quella visione politica complessiva d’insieme che superi le sole tematiche economiche, tematiche sulle quali Paesi come la Francia e la Germania la stanno facendo da “padroni”.
Occorre un nostro immediato scatto d’orgoglio, urgono quanto prima dei profondi cambiamenti nei nostri comportamenti sociali, e principalmente nei comportamenti nella nostra classe politica che, ripeto, deve rapidamente dare a noi cittadini chiamati a fare sacrifici, degli esempi concreti.
PS - Ritengo estremamente utili gli spunti e le riflessioni che vorrete condividere - se ritenete inviatemeli a : giuseppe@pezzetto.it