Dal 10 al 18 marzo, con il patrocinio del Comune, a Castellamonte, a Palazzo Botton in piazza Marconi 1, verrà proposta la mostra «La donna che diventerò - Dedicato alle autrici». L’allestimento nasce da un’idea della ceramista Maria Teresa Rosa.
Programma della giornata d’apertura del 10 marzo al Salone Martinetti
- Ore 15,30: Presentazione del libro con l'editrice Helena Verlucca e le autrici che hanno collaborato alla realizzazione del volume “La Donna che Diventerò”.
- Ore 16,00: Conversazione intorno alla migliore delle vite possibili
Presso Palazzo dei Conti Botton
- Ore 17,00 / 17,30 Inaugurazione della mostra con le bottiglie in ceramica della collezione ispirata al libro.
La mostra resterà aperta al pubblico dal 10 al 18 marzo con il seguente orario:
Domenica 11 marzo : 10,00 – 12,30 / 15,30 - 19,00
da martedì 13 a sabato 17 marzo : 16,00 – 19,00
Domenica 18 marzo : 10,00- 12,30 / 15,30 – 19,00
Ingresso gratuito.
Il libro nasce nel 2010 da una intuizione della ceramista castellamontese Maria Teresa Rosa. Nell’arco di poco tempo, l’artista riunisce un gruppo di donne, scrittrici per passione o per professione, molto diverse per carattere o scelte di vita, che magari non si sono mai incontrate prima, e sottopone loro un elenco di personaggi femminili tra cui scegliere una protagonista, uno stereotipo da ricreare, a cui dare una nuova personalità o una nuova storia. Parte così un’avventura creativa al femminile tra arte, letteratura, psicologia e introspezione che, in poco più di un anno, ha portato alla stesura di dodici racconti ispirati a personaggi femminili noti, reinventati, a cui la ceramista ha dedicato altrettante opere ceramiche.
A dar vita al volume “La donna che diventerò”, a questo punto, non poteva che essere un editore donna e così, nel 2011, Maria Teresa Rosa ha incontrato Helena Verlucca che ha da subito deciso di curare la stampa del libro editandolo con la Hever.
Spiega la ceramista: «Dodici donne, hanno contribuito alla realizzazione di questo volume sposandone la filosofia. L'idea che si possa reinventare una vita già scritta e consumata, con la sola forza dell'intenzione, è un atto liberatorio di grande significato simbolico. Per derivazione, da questo atto, prendono origine altre trasformazioni esistenziali che danno vita a una infinita reazione a catena di possibili cambiamenti. La segnata differenza della personalità delle autrici dei racconti, è un aspetto fondamentale di questo progetto che è forte di un ventaglio di punti di vista originali e mai scontati.
Per questa ragione, in questa occasione, Maria Teresa Rosa ha voluto allestire una mostra che desse evidenza a quello che considera il vero e proprio patrimonio strutturale di questa esperimento corale. Attraverso l’esposizione di oggetti, opere d’arte, pubblicazioni e immagini che appartengono alla vita quotidiana di ogni autrice, diventa visibile il contributo di esperienze, di vissuto e interpretazioni dell’esistenza, che le dodici donne hanno portato al libro . I racconti sono opera di Alessandra Ariagno, Debora Bocchiardo, Gabriella Bona, Silvia Coppo, Daria Dadam, Piera Giordano, Sandrine Jouvenon, Gabriella Mannelli, Liliana Omegna, Gianna Pascarelli, Elisabetta Porta e Adriana Ricca.