Al giorno d’oggi le imprese canavesane sono impegnate in una lotta senza quartiere per la sopravvivenza. Con la forte competizione dei mercati esteri e la delocalizzazione di molte imprese la situazione è indubbiamente difficile. La buona notizia è che gli imprenditori del Canavese sembrano aver trovato il modo di uscire da questa crisi: investire e specializzarsi. E’ quello che ha fatto la Co.R.A.S., quando ha deciso di comprare il forno industriale «ICMI15FRB» disegnato e progettato dall’ingegner Puppi e prodotto dalla I.c.m.i. Il contatto fra l’azienda canavesana e i produttori del forno è avvenuto grazie ad Archimede Isidoro (dell’Archimede Isidoro Rappresentanze).
Questo forno è, per ora, unico al mondo, anche se si può immaginare che presto molte imprese se ne doteranno. L’innovazione di questo macchinario è su due livelli: qualitativo ed economico. Sul piano qualitativo l’uso di un sistema di riscaldamento a metano flameless permette una totale assenza di ossidazione (normalmente causata dal contatto con la fiamma), garantita da una totale uniformità di temperatura e una fortissima riduzione delle scorie prodotte che riduce praticamente a zero le necessità di manutenzione. Sul piano economico il risparmio è dovuto a due fattori: l’uso del solo metano (che costa meno dell’elettricità) per l’alimentazione e di un innovativo sistema di camini per creare il vuoto nella camera in cui viene riscaldato il materiale (riducendo così la dispersione).
«Meno costi vuol dire più competitività - ricorda Archimede Isidoro- e più efficienza vuol dire più investimenti e quindi più lavoro. Una forte riduzione dei costi portata dall’adozione, da parte di molte imprese canavesane, di soluzioni simili potrebbe finalmente riportare il Canavese a essere il grande centro di stampaggio che era una volta». La riduzione dei consumi rientra anche nelle politiche per la salvaguardia dell’ambiente, infatti l’Unione Europea elargisce dei contributi (chiamati «certificati bianchi») alle aziende che si impegnano su questa strada. Tali contributi sono tanto più corposi tanto maggiore e grande il risparmio.
Essendo il primo a essere costruito, oltre al prototipo creato dall’impresa produttrice, ci sono stati alcuni piccoli imprevisti nella messa a punto, dato che il macchinario installato alla Co.R.A.S. è anche notevolmente più grande del prototipo, ma sono stati tutti risolti in relativa tranquillità. L’ultima difficoltà per l’impresa è stata riuscire a farsi portare il metano dall’Eni. Una battaglia iniziata dieci anni fa che si è risolta solo da pochi mesi grazie al libero mercato dell’energia e alla potenza della concorrenza. Ventitrè operai, un forno innovativo e due linee di produzione parallele: la Co.R.A.S. è decisa a non lasciarsi morire come è già successo a molte aziende canavesane. Ma la battaglia è appena iniziata. (P.f.)