Dopo il successo di «Non ti scordar di me», fumetto dedicato alla Resistenza e, in particolare, alla vita del prozio Aldo Porta, partigiano in Val Luserna, fucilato a Caluso il 7 aprile 1944, Corrado Bianchetti, giovane fumettista di Castellamonte, ha fatto il giro delle scuole del territorio per presentare il libro incontrando sempre più entusiasmo tra allievi e insegnanti incontro dopo incontro. Così è nata l'idea di portare il fumetto in classe. Ma non qualcosa di preconfezionato. Nel progetto di Bianchetti, infatti, serviva qualcosa di originale capace di coinvolgere gli studenti. E' nato così il fumetto partecipato . «Ho proposto la realizzazione di una storia dedicata a un personaggio locale. E, a Rivarolo, gli insegnanti della scuola elementare Gibellini Vallauri hanno subito accettato di darmi una mano».
Le quattro sezioni di quinta elementare si sono cimentati nella realizzazione del fumetto. 91 bambini impegnati, record. «Siamo partiti a ottobre con quattro incontri per ogni classe - racconta Bianchetti - ad ogni lezione un argomento diverso. Come si crea una sceneggiatura, come la si trasforma in un fumetto e poi, ovviamente, come si disegna e come si colora». Due mesi intensi, anche per scegliere la storia. Perchè a Rivarolo, come altrove, non mancano personaggi storici che hanno scritto pagine importanti. Alcuni hanno scritto pagine importanti nella storia della città. Altri hanno addirittura legato il loro nome ad eventi nazionali.
«Avevamo più tracce. Alla fine abbiamo scelto Adalberto Mariano. Un personaggio straordinario ma poco conosciuto. Anche ai bambini è piaciuto molto». Adalberto Mariano, nato a Rivarolo il 6 giugno 1898, ufficiale di Marina, a 30 anni, anche per la sua esperienza di navigazione aerea, viene scelto per far parte della spedizione del generale Umberto Nobile (da qui il titolo del fumetto) al polo Nord, con il dirigibile «Italia». Dopo lo schianto del velivolo, Mariano, insieme a due ufficiali, parte a piedi per cercare aiuto ma il freddo e la distanza dalla prima città rendono vani gli eroici sforzi (Mariano perde una gamba e resta quaso cieco). Recuperato dal rompighiaccio russo «Krassin», verrà poi promosso ad ammiraglio.
L'intero fumetto è stato disegnato dai bimbi. Ogni classe si è occupata di un capitolo. «Tutti hanno realizzato due vignette a testa. Disegno e colore, interamente con le matite. Io mi sono occupato solo della fase di "post-produzione" che è stata comunque molto intensa». Trecento, alla fine, le vignette che compongono l’opera, intitolata, non a caso, «La nostra Nobile impresa». Un rimando alla storia di Adalberto Mariano e, al tempo stesso, alla riuscita di un progetto unico nel suo genere che è stato presentato a Rivarolo prima di Natale «Probabilmente c’erano personaggi locali più famosi – dice ancora Bianchetti – ma il fumetto deve avere anche questa missione. Fare luce su una pagina di storia che non tutti conoscono». Missione compiuta.