«Agnus Dei» un altro film tratto da una storia vera questa sera al Margherita di Cuorgnè dalle ore 21.30. Ispirato dai diari di Madeline Pauliac (nel film Mathilde), medico della Croce Rossa che scoprì le conseguenze degli stupri commessi dai soldati russi tra le mura di un convento polacco nel 1945. Fatti accaduti e colpevolmente cancellati dai libri di storia che era imperativo morale denunciare. La regista francese Anne Fotaine lo fa raccontando "una disobbedienza positiva che porta alla vita". Un dramma intimo che spinge a riflettere su temi importanti come quello della violenza sulle donne e la fede tra dubbio e accettazione.
Una disobbedienza che senza l'aiuto del giovane medico, forse avrebbe avuto un'altro epilogo. La protagonista, infatti, è invitata da una suora a portare aiuto nel loro monastero di clausura. Mathilde, atea, in un primo momento restia, alla fine decide di seguirla in convento. Qui, scoprirà che molte suore sono state sottoposte a violenza carnale e sono in procinto di partorire. A Mathilde viene chiesto di giurare di mantenere il segreto perché la Madre Superiora teme che lo scandalo possa distruggere il convento, in cambio le viene permesso di tornare per salvaguardare la salute delle donne e dei neonati.
Anne Fontaine ha fatto un incredibile lavoro per mostrare le emozioni e gli stadi di dolore che questa violenza causò alle suore. Infatti, le donne colpite ebbero una reazione diversa davanti alle atrocità subite. Sebbene si trovassero a lottare tra il senso di colpa (hanno contravvenuto al voto di castità?) e il desiderio di maternità, molte di loro sopportarono le prove con fede, senza abbandonarla.
L’angoscia delle religiose è personale, ma allo stesso tempo è tragicamente comune nell’esperienza umana universale, forse soprattutto oggi. "Agnus Dei" che evoca ma non mostra la violenza sessuale e mette al centro del racconto il corpo, è un film senza tempo che mostra la donna equiparata al bottino di guerra, portando alla luce degli schemi di atteggiamento che sono ancora presenti nella realtà odierna: donne denigrate, umiliate, annullate fino ad arrivare al femminicidio. Ma il coraggio delle protagoniste ci ricorda che la conoscenza, la denuncia e la condivisione possono essere gli strumenti più forti di qualsiasi violenza. (Santho Iorio)