Teatro si, cena no. Sarà un'edizione al 50% quella di «Teatro a corte» che, anche quest'anno, vedrà protagonista il castello di Agliè. La Fondazione teatro Piemonte Europa che organizza l'evento ha dovuto annullare la cena prevista nella scenografica Serra Verde di Agliè dopo che il Ministero dei beni culturali ha chiesto il pagamento di un canone di affitto.
«Dopo il successo dell’iniziativa «Cene a Corte» - spiega il direttore Beppe Navello - l’allora direttore dei Beni Culturali del Piemonte, Mario Turetta, ci chiese esplicitamente di sviluppare l’esperienza coinvolgendo anche Palazzo Reale. Abbiamo avuto un colloquio il 23 aprile scorso con l’appena insediato segretario regionale dei Beni Culturali Benedetto Luigi Compagnoni al quale abbiamo fornito ampia documentazione, in particolare sulla natura no-profit del Festival, sull’accordo convenzionale tra Regione Piemonte, otto comuni piemontesi e Fondazione TPE che nel 2007 diede il via a Teatro a Corte.
Il 12 maggio scorso, a Palazzo Chiablese alla presenza dello stesso dottor Compagnoni che ha aperto la conferenza stampa, abbiamo annunciato il programma del Festival con una pagina dedicata alle Cene a Corte a Palazzo Reale e al Castello di Agliè: per rafforzare lo spirito no-profit dell’iniziativa, la abbiamo inserita nel progetto X2 Art&Food in corso da anni, a favore della creatività giovanile territoriale. Dieci giorni fa, ci è pervenuta la lettera-contratto del Segretariato Regionale dei Beni Culturali che ci chiede, senza che si sia mai parlato di questo, un affitto per Palazzo Reale di 7.000€ e per la Serra Verde di Agliè di 1.000€: ridotti successivamente, dopo affannosi negoziati, a 4.500€ e a 500€».
A fronte della richiesta, la fondazione ha annullato la cena, confermando però il cartello degli eventi, compresa la serata di Agliè, il 26 luglio, con "Arkè danza" e "Cie Lunatic". «Abbiamo deciso di annullare le Cene a Corte perché vogliamo ribadire che abbiamo dato seguito a una precisa richiesta dell’amministrazione dei Beni Culturali; non siamo un’impresa di catering matrimoniali ma una fondazione di partecipazione della Regione Piemonte e del Comune di Torino, nata per valorizzare le Dimore Sabaude attraverso attività innovative di spettacolo dal vivo. Negli ultimi anni Ministero, Regione Piemonte ed enti locali hanno sempre più intensamente raccomandato una politica che mettesse insieme la fruizione culturale con le risorse enogastronomiche del territorio. Siamo certi che il pubblico capirà la nostra scelta e ci perdonerà del disagio arrecato».