Se il municipio sia stato utilizzato per attività del Partito Democratico, forse non si saprà mai. Neppure la foto mostrata ai consiglieri e al pubblico, un vero e proprio colpo di teatro, da Manuela Anedda, chiarisce cosa l'allora sindaco e consiglieri stessero realmente facendo nell'ufficio del primo cittadino. Tutto inizia mesi fa quando la Anedda, nel 2012-2013 attivista del Pd inoltra una denuncia agli organismi provinciali, regionali e nazionali del PD, ponendo dubbi sul tesseramento di quegli anni, quando il partito di Renzi, in un amen, a Borgaro passò da 35 a 210 iscritti con una prevalenza di cittadini di origine rumena.
E, qui, si incastra un'altra vicenda: i contributi eccessivi e immotivati, secondo il Gruppo Latella, dati proprio all'associazione rumena Dacia. Ieri sera Latella e colleghi hanno chiesto conto di quello strano tesseramento, ma soprattutto se erano stati usati i locali comunali, per attività di partito non istituzionali. Il sindaco Claudio Gambino ha spiegato che per il tesseramento agiscono organismi preposti e che tutto è sempre avvenuto secondo le regole. «Il Pd a livello borgarese può andare in giro a testa alta. Se poi si vuol dire che qui incontriamo i cittadini, ci incontriamo tra noi e qualche volta anche i rappresentanti dei partiti. Ma questo non significa fare attività partitica qui».
Vincenzo Barrea contro cui è ovviamente rivolta la campagna trasparenza del Gruppo Latella, ha chiarito che nei 18 mesi incriminati il Pd ha affittato locali pubblici e non per le sue attività ben 63 volte. In quanto a Manuela Anedda, oggi attivista del Gruppo Latella, definita in maniera poco elegante "la bella addormentata" per essersi accorta tardivamente dei fatti che ha poi denunciato, non si è lasciata sfuggire l'occasione per tirare un'altra bordata alla maggioranza con quella foto che seppur non troppo nitida dimostrerebbe che un'attività non istituzionale, ma certamente elettorale nell'ufficio dell'allora sindaco Barrea, fu fatta.
La vicenda è tutt'altro che chiusa, perché gli organismi del partito ancora devono decidere se ci furono comportamenti non proprio ortodossi o se tutto è frutto della fantasia della Anedda che proprio per il Pd avrebbe voluto essere candidata alle elezioni di un anno fa.