Niente demolizione per le strutture della discarica di Vespia costruite, anni fa, senza autorizzazione. Il Tar del Piemonte ha sospeso l'ordinanza del Comune di Castellamonte con il quale era stato intimato all'Agrigarden, la ditta che è subentrata all'Asa nella gestione della discarica, l'abbattimento delle strutture costruite senza autorizzazione. Uffici, capannoni e strutture di vario tipo. Il ricorso verrà poi discusso nell'udienza del 18 dicembre.
I giudici del Tar, nell'accogliere la richiesta dell'azienda, ha sottolineato che «le strutture in contestazione sussistono da lungo tempo, sono pacificamente indispensabili per l'esercizio di una struttura di interesse generale, hanno costituito il presupposto per il rilascio di una autorizzazione ambientale nell’ambito di una conferenza di servizi cui l’amministrazione ha partecipato senza muovere contestazioni di sorta».
Non solo: «Nel bilanciamento degli interessi, risulta allo stato prevalente l’esigenza della continuità dell’attività in corso». Insomma, la linea del Comune, per ora, è stata respinta. Linea «suggerita» da un accesso agli atti del «Comitato tutela territorio e ambiente» delle frazioni di Campo e Muriaglio. Il 18 ottobre i tecnici del Comune avevano certificato la presenza di edifici privi di autorizzazione costruiti tra il 1995 e il 2001, prima ancora che la gestione dell'intera partita rifiuti passasse all'Asa. Da qui l'ordinanza del Comune (ora sospesa) che aveva concesso 90 giorni ad Agrigarden per abbattere tutto.