In Consiglio regionale è stata discussa l’interrogazione presentata all’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, da Stefania Batzella, Consigliera regionale Movimento Libero Indipendente. Un'interrogazione riguardante il problema dei «Volontari del Soccorso» dei Comuni di Ceresole Reale e Noasca che non possono più utilizzare, per l’assistenza sanitaria sul territorio, una delle due autoambulanze di cui si sono serviti negli ultimi 15 anni.
Ad oggi l’ambulanza inutilizzabile ha percorso soltanto 38.412 chilometri, ma a causa di una norma regionale non è più idonea per le operazioni di trasporto, soccorso e assistenza sanitaria. Per la Regione Piemonte è troppo vecchia. L’Associazione dei Volontari, operativa sul territorio da 21 anni, ha scritto una lettera aperta agli amministratori dei Comuni, della Città Metropolitana e della Regione Piemonte spiegando che a causa degli obblighi imposti dalla delibera regionale non potrà più utilizzare quell’ambulanza e dunque garantire il presidio attento e puntuale che poteva prestare quando aveva la disponibilità di due mezzi.
«L’assessore, alla mia richiesta di conoscere quali misure si intendono adottare per salvaguardare l’idoneità sanitaria dell’ambulanza, considerando non solo il limite dei quindici anni dalla data di immatricolazione ma anche il chilometraggio effettivo del mezzo, ha risposto che il limite non può essere superato. Una risposta che non condivido, in quanto a mio avviso, trattandosi di piccole realtà territoriali, i chilometri percorsi contano più dell’anzianità di un mezzo, peraltro regolarmente sottoposto a controlli e revisioni. Presenterò quindi un atto di indirizzo per chiedere la modifica della delibera regionale».
I problemi relativi alla mancanza del secondo mezzo sono sotto gli occhi di tutti: giusto domenica scorsa, mentre i volontari svolgevamo un'assistenza sanitaria ad una manifestazione sportiva a Ceresole Reale, non hanno potuto svolgere un servizio di emergenza sanitaria 118 nel Comune di Noasca, richiesto dalla centrale operativa di Torino, proprio per mancanza del secondo mezzo.