Quattro avvisi di garanzia nell'inchiesta della procura di Torino sulle irregolarità di alcune firme per la lista che appoggiava la candidatura di Sergio Chiamparino alle scorse elezioni regionali. Le quattro persone colpite dall'avviso di garanzia sono quattro dipendenti della fedederazione Pd di Torino. Tra loro i canavesani Gianni Ardissone di Castellamonte, Mara Milanesio di Caselle (ex assessore alle politiche sociali del Comune) e Cristina Rolando di Rivarolo (ex coordinatrice del partito in Canavese). Con loro ha ricevuto l'avviso di garanzia anche Carola Casagrande.
L'inchiesta è condotta dai pm Caputo e Demontis. Per il momento figurano nel registo degli indagati anche i consiglieri regionali Marco Grimaldi (Sel), Madia Conticelli (Pd) e gli ex consiglieri provinciali Umberto Perna, Pasquale Valente e Davide Fazzone, tutti del Pd, oltre al presidente della V circoscrizione di Torino, Rocco Florio. L’accusa per i dipendenti del partito è di concorso nella presunta falsificazione delle firme: facendo parte della segreteria ex essendo incaricati della raccolta firme e del deposito in tribunale, l’ipotesi è che non potessero non sapere delle irregolarità.
Il senatore Stefano Esposito del Pd ha espresso solidarietà agli indagati. «Questa vicenda è inaccettabile per un partito che si voglia definire serio. La strategia, che ho fin dall'inizio contrastato, di scaricare su chi lavora le responsabilità politiche non può passare. Ho taciuto fino ad ora ma il silenzio è finito. Il segretario regionale è tutta la segreteria si assumano la responsabilità politica, oggettiva, di un pasticcio che non doveva succedere. Se svolgi un ruolo politico te ne assumi oneri e onori senza scappare dalle responsabilità. La mia solidarietà e sostegno pieno a Carola Casagrande, Gianni Ardissone, Mara Milanesio e Cristina Rolando».