La variante alla 460, la famosa «Lombardore-Front-Salassa» è ancora un'utopia. I sindaci sono nuovamente sul piede di guerra. E per sollecitare la realizzazione di quest'opera (annunciata come imminente l'anno scorso dall'assessore regionale ai trasporti, Barbara Bonino) scende in campo anche il circolo Pd della Val Malone.
«Ironia della sorte, proprio la sera dell'incontro con il sindaco di Rivarossa, un Tir è rimasto quasi incastrato transitando in paese (come dimostra la foto ndr) - spiega il neocoordinatore del circolo Fabio Domenico Trocino - dobbiamo concordare le iniziative più opportune da intraprendere per sollecitare l'avvio della fase realizzativa della variante». Anche il sindaco Vallero conferma l'intenzione di coordinare le forze sul territorio. «Mi sento in dovere di supportare qualsiasi gruppo locale che si voglia attivare per sostenere i Comuni del Canavese occidentale in quella che è diventata una vera e propria battaglia. La situazione è ormai chiara: la mancata realizzazione di questa strada è un colpo mortale all'industria della zona».
La Regione aveva promesso di stanziare le risorse per la partenza dei lavori. L'opera doveva risultare in fase cantierabile già nel 2013. Ma era stata decisamente incauta (in buona fede) l'assessore Barbara Bonino. Di cantieri, infatti, nemmeno l'ombra. Vallero insiste: «Se si vogliono rendere invivibili i concentrici di Rivarossa e Front e, allo stesso tempo, demolire un'area industriale, è giusto che i cittadini sappiano di chi sono le responsabilità politiche».
La deputata del Pd, Francesca Bonomo, condivide le preoccupazioni dei sindaci. «E’ una situazione ormai insostenibile. Nel luglio scorso la Regione Piemonte ha preso un impegno chiaro e preciso con il governo, i parlamentari piemontesi e la Provincia di Torino. Quall'opera è fondamentale per il rilancio economico del Canavese. Spero che presto la Regione dia delle risposte a questo problema, altrimenti la mobilitazione del nostro partito non si farà attendere».