Stop al funerale di Roberto D’Orlando, 45 anni, l'uomo che la scorsa settimana è stato stroncato da un malore fulminante mentre stava giocando a Tonengo di Mazzè una partita del campionato Csi di calcio a undici. La procura di Ivrea ha aperto un’inchiesta sulla morte dell'artigiano, sposato e padre di due figli, residente a Collegno. L'obiettivo è capire se D'Orlando poteva partecipare a quel match sportivo e se le sue visite mediche ne avevano garantito l'idoneità.
La procura ha così congelato il nulla osta per lo svolgimento dei funerali, già concesso alla famiglia sabato, per procedere con l’autopsia. L'indagine è coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Gallo. L'esame autoptico è stato affidato al medico legale Olga Veglia. Secondo gli atti acquisiti dai carabinieri della compagnia di Chivasso, che si sono occupati dei primi accertament, il calciatore era comunque in possesso del certificato medico che attestava la sua idoneità alla pratica sportiva.
D’Orlando era in campo nella squadra Amici del calcio di Brandizzo, impegnata nel derby contro la Foglizzese. Mancavano una decina di minuti alla fine del match quando l'uomo è crollato a terra colto da un improvviso malore. I soccorsi sono stati inutili. Il calciatore non ha più ripreso conoscenza ed è morto in campo. Il certificato medico di idoneità è obbligatorio anche nei campionati amatoriali del Csi. Senza non è possibile scendere in campo. Il presidente della società è responsabile del rispetto di questo obbligo.