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CANAVESE - Il fenomeno dei falsi investimenti da trading on line è in forte sviluppo negli ultimi tempi come si evidenzia dalle tantissime denunce che pervengono anche negli uffici del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Piemonte e la Valle d'Aosta. Nei primi cinque mesi dell’anno 84 sono state le denunce presentate nel territorio torinese per la somma di circa 2,6 milioni di euro rubati. E ovviamente sono dati rilevati dalla polizia che rappresentano solo la punta dell’iceberg. Dalle ultime indagini della Polizia Postale è stato riscontrato un notevole incremento del numero di portali online che propongono investimenti redditizi con costi di ingresso in apparenza irrisori e rendimenti enormi riscontrabili anche nel medio e breve termine.

La frode ha una struttura ricorrente che vede un primo contatto generalmente attraverso le chiamate telefoniche e l’invio di sms da parte di truffatori che, impersonando le vesti di broker d'assalto, riescono a persuadere la vittima prescelta della convenienza dell'affare. In alcuni casi è la stessa vittima a contattare i truffatori, in quanto attratta da banner pubblicitari confezionati con grafiche ed annunci altamente suggestivi. Ad impressionare favorevolmente è la facilità dell’investimento e soprattutto la facilità dei guadagni che appaiono tuttavia smodatamente lucrosi e neanche minimamente paragonabili ai profitti di regola prospettati dal mercato tanto che i casi raccolti sino ad oggi hanno dimostrato che quei profitti altro non erano che numeri fittizi riportati su contatori virtuali.

Grazie ad abili manipolazioni le vittime si spogliano talvolta di ingenti patrimoni frutto di un’esistenza di lavoro, credendo nella promessa di facili guadagni conseguiti in maniera del tutto lecita ma di fatto inesistenti. Anche se risulta impossibile tracciare un preciso identikit della vittima, si tratta infatti sia di donne che di uomini di tutte le età, casalinghe, professionisti e pensionati, il target prescelto è spesso rappresentato da anziani che in molti casi non hanno conoscenze tecniche in materia di investimenti finanziari né di tipo informatico. Non a caso una delle tecniche impiegate dai cyber criminali include l’impiego di software di controllo remoto che installati sul pc della vittima consentono al truffatore di movimentare le somme di denaro in modo del tutto autonomo.

I truffatori, tuttavia non si limitano a questo: all’interno dei computer delle vittime controllano le email, le fotografie e i documenti, tutte informazioni che vengono sfruttate per fare social engineering per il plagio dei malcapitati qualora reticenti ai successivi investimenti. Altre volte, nel percepire la titubanza delle vittime, i truffatori divengono aggressivi e spietati anche sfruttando le informazioni precedentemente apprese, al punto di convincere le stesse a richiedere finanziamenti dedicati a nuovi investimenti. Si tratta del secondo livello di truffa ovvero del «piano di rientro delle perdite» offerto a soggetti già frodati. Le vittime vengono nuovamente ricontattate da sedicenti avvocati che promettono alle parti offese di ritornare in possesso delle somme perdute. Purtroppo anche questo tentativo si rivelerà vano trattandosi di una prosecuzione della truffa iniziale. 

Al fine di evitare di cadere nella trappola dei sedicenti broker di trading online, la Polizia di Stato consiglia di:
- prestare massima attenzione a guadagni aleatori troppo sproporzionati da quelli praticati dagli istituti di credito in circolazione;
- non condividere mai (per nessun motivo) informazioni personali via telefono né consegnare password e dati di accesso a terze persone; 
- non prendere mai in considerazione o accettare passivamente l’installazione di software che consentano di controllare da remoto il nostro computer su richiesta di terzi: è come offrire le nostre chiavi di casa al ladro;
- consultare sempre i siti della Consob e della Banca d’Italia per essere sicuri di rivolgersi ad intermediari autorizzati;
- consultare la sezione "Warning and publications for investors" dell'ESMA (la CONSOB europea) sul sito www.esma.europa.eu; 
- consultare, attraverso i motori di ricerca sul web, le recensioni riferite alle società di trading;
- non investire ulteriori somme di denaro per sbloccare le somme già versate. 

A Torino e provincia le denunce riscontrare dalla polizia nei primi cinque mesi del 2023 riguardano un giro d'affari di 2,6 milioni di euro. L'anno scorso le denunce complessive erano state 147 per 5,3 milioni di euro.