BALDISSERO CANAVESE - Si è concluso l'iter giudiziario sulla morte di Edmond Lluka, l'operaio 33enne di San Giorgio Canavese che perse la vita alla Pmp di Baldissero Canavese a causa di un incidente sul lavoro. Era il 30 agosto 2007. Quindici anni dopo la Corte di Cassazione ha chiuso il procedimento penale a carico dell'amministratore unico e legale rappresentante dell'azienda, Mauro Patrucco, che è stato condannato a una pena di un anno per omicidio colposo. 

Addetto all'impianto per il taglio trasversale di lamiera, Lluka, secondo la ricostruzione dell'incidente, aveva infilato il busto tra la rulliera mobile con funzione di smistamento dei pezzi tagliati e la sponda della sottostante rulliera fissa a pavimento, venendo schiacciato a seguito dell'abbassamento della rulliera mobile. All'amministratore della ditta era rimproverato di aver realizzato la rulliera mobile, inserita all'interno del pregresso macchinario, senza aver rispettato i principi generali in tema di sicurezza sul lavoro, omettendo di valutare e di adottare dispositivi di protezione ed omettendo di fornire al lavoratore un'adeguata informazione.

Il ricorso presentato dai legali dell'imprenditore in Cassazione, dopo la condanna in Appello, è stato respinto. Secondo la suprema corte «la condotta della vittima si inseriva pienamente, e in modo tutt'altro che imprevedibile o eccentrico, nell'area di rischio affidata alla gestione dell'imputato, nella sua qualità datoriale, essendo questi affidatario della posizione di garanzia connessa alla messa a disposizione dei dipendenti di strumenti e macchinari corredati dei necessari dispositivi di sicurezza».

I giudici hanno rilevato come nella macchina in cui si è verificato l'incidente «le misure in dotazione non fossero adeguate e sufficienti per assicurare la massima protezione dei lavoratori, perché questi potevano operare a barriere disattivate. Ne consegue che, almeno durante la fase preparatoria, e prima dell'avvio della produzione, sussisteva il rischio di schiacciamento: rischio prevedibile che avrebbe dovuto essere preso in considerazione e gestito dal datore di lavoro».