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CASCINETTE D'IVREA - Ladri di biciclette in Canavese. Non si tratta del remake del celebre film diretto da Vittorio De Sica. E’, invece, la sintesi dell’ennesimo raid di balordi senza rispetto. A farne le spese, questa volta, è stata una famiglia argentina, composta da mamma, papà e due figlie, che ha lasciato il proprio paese per cercare un futuro più sicuro e sereno in Italia. 

Dopo un lungo viaggio, i quattro sono arrivati in Piemonte e si sono stabiliti a Cascinette d'Ivrea, una comunità che li ha accolti calorosamente. Anche senza avere legami familiari in zona, la loro capacità di adattarsi e il desiderio di costruire una nuova vita li hanno aiutati a integrarsi rapidamente. Tuttavia, la vita quotidiana ha presentato alla famigliola delle sfide, soprattutto per gli spostamenti. Criticità in parte risolte con l’acquisto di due biciclette elettriche: essenziali alla coppia di genitori per accompagnare la figlia più piccola a scuola, andare al lavoro e svolgere commissioni quotidiane.

Proprio quelle importanti “due ruote”, parcheggiate presso il Movicentro di Ivrea, giovedì scorso 10 ottobre 2024 sono state rubate. In pochi attimi sono sparite nel nulla, nonostante fossero assicurate con robuste catene. Le bici non erano particolarmente costose, tuttavia per la famiglia rappresentavano una forma di indipendenza. Il furto ha causato non solo un danno economico, ma anche un profondo senso di frustrazione, complicando alla famiglia derubata di molto gli spostamenti.

La coppia di genitori argentini ha lanciato un appello sui social media e su alcuni gruppi Whatsapp, sperando in segnalazioni utili. La comunità di Cascinette si è subito mobilitata con grande solidarietà, dimostrando affetto verso questa famiglia che, pur essendo arrivata da poco, ha saputo farsi apprezzare per la loro gentilezza e gratitudine. Il furto è stato regolarmente denunciato ai carabinieri della compagnia di Ivrea, che hanno avviato le indagini esaminando le riprese delle telecamere presenti al Movicentro. Questo episodio ha fatto molto discutere e riacceso il dibattito sulla sicurezza della zona, spesso soggetta a episodi di microcriminalità.