BORGARO TORINESE - Una lettera anonima ha fatto riaprire il caso dell'omicidio di Giovanni Marco Chisari, 38 anni, trovato morto la mattina del 15 marzo 2012 nelle campagne di Borgaro, tra Villaretto e Mappano. Si tratta di un vero e proprio «cold case» dal momento che, al tempo del ritrovamento del cadavere, le indagini si conclusero con un nulla di fatto. A distanza di quasi undici anni è arrivata una svolta: la procura di Torino ha riaperto il fascicolo dell'inchiesta dopo che una lettera, arrivata qualche settimana fa, ha svelato alcuni particolari che potrebbero far risalire gli inquirenti agli autori del delitto. Al momento ci sono due persone indagate: due fratelli residenti a Torino.

Giovanni Marco Chisari fu ucciso probabilmente a martellate: i suoi aguzzini gli conficcarono anche un chiodo in fronte, poi infilarono il corpo in un sacco di nylon con le mani legate da fil di ferro prima di dargli fuoco. I resti vennero gettati in un fossato in via Santa Cristina a Borgaro. I carabinieri, già allora, ipotizzarono che l’uomo fosse l'autore di un furto in un'abitazione di Torino ai danni di una famiglia legata alla criminalità organizzata e che, proprio per quel furto, venne giustiziato.

Scoperto e bloccato dai proprietari, infatti, venne picchiato e ucciso per punizione. Una vicenda, ovviamente, tutta da ricostruire sulla quale la procura di Torino ha appena riaperto le indagini. Ieri è stato sentito uno dei due indagati e nei prossimi giorni toccherà al fratello.