BORGIALLO - «Un ecosistema distrutto, centinaia di alberi tagliati e sradicati, un corso d’acqua devastato» così l’Associazione ambientalista Amici della Terra, Club della Riserva della Vauda, denuncia quanto successo lungo il Rio San Giacomo, dove per far posto a un enorme canale in massi lungo più di sessanta metri – opera commissionata dal Comune di Borgiallo nell’ambito di un corposo finanziamento ministeriale - è stato, secondo il sodalizio, «completamente raso al suolo un bosco ripariale costituito da ontani, frassini, aceri, noci e noccioli».
«Qui come più a valle lungo la strada provinciale 45, dove è prevista la realizzazione di una scogliera su un tratto di oltre cento metri, è stata eliminata tutta la vegetazione che contribuiva a trattenere le acque meteoriche e a mantenere la stabilità del terreno, oltre a rappresentare un habitat per la fauna e un elemento di pregio dal punto di vista paesaggistico. Durante gli sbancamenti sono stati demoliti anche una pavimentazione in pietra sul rio e un antico muro a secco presente lungo le sponde del corso d’acqua, che non ha mai provocato danni a cose o persone né durante le passate alluvioni né in seguito ai nubifragi più recenti» specificano dall'associazione ambientalista.
Un esposto è stato presentato ai carabinieri forestali: «Il danno da perdita di servizi ecosistemici rimane - stigmatizzano gli Amici della Terra, club della Riserva della Vauda - In Italia si continuano a spendere milioni di euro di soldi pubblici per la realizzazione di opere idrauliche che, oltre ad avere un forte impatto sull’ambiente e sul paesaggio, non rispettano la naturalità dei corsi d’acqua, alterandone gli equilibri e finendo spesso con l’accentuare quelle problematiche che si prefiggevano di risolvere. I recenti eventi alluvionali in Emilia-Romagna e altre Regioni hanno chiaramente mostrato tutti i limiti di questo tipo di approccio, che va in senso opposto a quanto stabilito dalla Legge sul Ripristino della Natura approvata quest’anno dall’UE, la quale prevede tra le altre cose di rinaturalizzare almeno 25.000 km di fiumi e di piantare almeno tre miliardi di nuovi alberi a livello europeo».