BUSANO - Avrebbe compiuto 100 anni a marzo, Lorenzo Pomatto. La sua scomparsa è stata un duro colpo per tutta la comunità di Busano. Era uomo di altri tempi: arruolatosi appena raggiunta la maggiore età, venne mandato a combattere in Jugoslavia, poi, catturato dai tedeschi nel 1944, spedito in un campo di raccolta. Sopravvissuto a quei giorni drammatici, dopo essere tornato in patria nel 1945, si sposa e trova lavoro, poi diventa il più giovane membro dell’associazione Combattenti e Reduci, fondata in quegli anni.

Nel 2007 diventa presidente della stessa associazione, ruolo che ha svolto sempre con dedizione e passione, presenziando a tutte le cerimonie istituzionali. Era il suo senso del dovere a spingerlo, anche negli ultimi anni, a scendere in piazza per convincere i giovani a rinunciare alla guerra e perseguire sempre la pace. Lui, che la guerra l’aveva vissuta, voleva essere un esempio per nuove generazioni.

L’ultimo saluto si è svolto nel pomeriggio di venerdì 30 dicembre nella chiesa parrocchiale di San Tommaso Apostolo. Tra i tanti interventi quello, commosso, del sindaco di Busano, Gianbattistino Chiono. Lorenzo Pomatto ha lasciato la moglie Domenica e ora riposa nel cimitero del paese.