BUSANO - La crisi globale del settore automobilistico sta colpendo duramente anche lo storico polo dello stampaggio dell'acciaio dell'alto Canavese, con ordini in calo e un aumento della cassa integrazione per i lavoratori. Tra Busano, Rivara e Forno Canavese si concentrano la maggior parte delle aziende specializzate nella lavorazione a caldo dell'acciaio.
Il polo è uno dei più importanti in Europa: circa un terzo delle lavorazioni italiane avviene qui, producendo componenti per cambi, freni, assali, destinati a clienti sia italiani che esteri. Questi pezzi diventano poi parti essenziali di veicoli di vario tipo. Tuttavia, dalla scorsa estate, la produzione è scesa di un significativo 25%. Molte hanno cercato di diversificare ma l’automotive resta un settore trainante. La situazione è critica anche per chi lavora nella produzione di pezzi per mezzi pesanti: se le auto restano invendute, anche la domanda per i Tir diminuisce, costringendo le aziende canavesane ad utilizzare ampiamente la cassa integrazione.
Lo ha confermato in un recente servizio della Rai, Dino Ruffatto, direttore dell’Unione Stampatori Acciaio, confermando il quadro preoccupante. Il distretto canavesano conta una quarantina di aziende e circa 2500 addetti, comprese le imprese di lavorazioni meccaniche. Le ore di cassa integrazione sono aumentate in media del 130% dall’inizio dell'anno e le prospettive non sembrano migliorare da qui a fine anno. La crisi evidenzia l’urgenza di strategie economiche e industriali che possano stabilizzare il settore, proteggendo l'occupazione e l'economia locale.