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CALUSO - E' attesa venerdi 22 settembre 2023 la prima sentenza sul disastro ferroviario di Caluso del 23 maggio 2018, quando al passaggio a livello di Arè, un treno della linea Chivasso-Aosta si scontrò con un Tir trasporto eccezionale fermo sui binari. Due le vittime: il macchinista del convoglio, Roberto Madau di Ivrea, e Aurelian Stefan, 64enne romeno residente a Busto Arsizio, che scortava il mezzo pesante. 

La procura di Ivrea, che ha coordinato le indagini, ha chiesto la condanna a 3 anni per Zebedia Mosconi di Desio, capo scorta tecnica del primo convoglio eccezionale; 2 anni, 6 mesi e 20 giorni per Gabriele Bottini di Busto Arsizio, autista del secondo mezzo di scorta al primo convoglio. Dovranno rispondere, a vario titolo, di cooperazione nel disastro ferroviario colposo, omicidio stradale e lesioni stradali gravi.

Venerdi arriverà la sentenza perchè entrambi hanno scelto il rito abbreviato. I legali di Dangis Dregva, 52 anni, lituano, invece, rappresentante della Uab Tlb di Vilnius, la ditta proprietaria del camion, hanno chiesto di patteggiare una pena di 3 anni. Le parti civili, per le provvisionali, hanno complessivamente chiesto oltre tre milioni e mezzo di euro.

Poi il 12 ottobre, sempre al tribunale di Ivrea, partirà il processo ai due imputato che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario: Darius Zujus, l'autista del tir, e Wolfang Oberhofer, legale rappresentante della Translong, procuratore speciale di Dangis Dregva che presentò l'autorizzazione per il trasporto eccezionale. Seguiranno i procedimenti per le richieste di risarcimento in sede civile.