CALUSO - Non parte ancora il processo per il disastro ferroviario di Arè di Caluso, costato la vita a due persone. Ieri al tribunale di Ivrea, a cinque anni e mezzo dalla tragedia del 23 maggio 2018, l'inizio del processo è stato rinviato ancora una volta. Il giudice Stefania Cugge, infatti, è risultata incompatibile perché aveva già trattato il procedimento giudiziario in fase preliminare.
In attesa che venga nominato un giudice da Torino, l'udienza è stata quindi rinviata al prossimo 2 febbraio. Uno strazio per i famigliari delle vittime, in particolare per la sorella del macchinistra del treno, che si è costituita parte civile. A processo con il rito ordinario Wolfgang Oberhofer, procuratore speciale di Dregva in Italia, e Darius Zujis, autista del trasporto eccezionale contro il quale si schiantò quella sera il treno. L'incidente costò la vita al macchinista di Ivrea Roberto Madau e ad uno dei membri della scorta tecnica del tir, Stefan Aurelian.
Il mese scorso, con il rito abbreviato, sono arrivate le prime due condanne che hanno riguardato Zebedia Mosconi, capo scorta tecnica del primo convoglio eccezionale (condannato a due anni) e Gabriele Bottini, autista del secondo mezzo di scorta (1 anno 10 mesi e 20 giorni). Entrambi con la sospensione condizionale della pena. Il legale rappresentante della ditta lituana, Dangis Dregva, ha invece patteggiato una pena di tre anni.