Riceviamo e pubblichiamo il contributo dell'associazione culturale Identità Comune dopo il disastro ferroviario di Arè di Caluso, costato la vita a due persone lungo la tratta Chivasso-Ivrea.

«Il tragico incidente di Caluso scatena polemiche e denunce ma passa sotto silenzio la vera storia dei 40 milioni destinati alla ferrovia negli anni 2000. Nel 2004 il Governo Berlusconi in accordo con RFI e Regione Valle d’Aosta finanzia uno studio per migliorare la ferrovia. Lo realizza il Politecnico di Torino e propone di iniziare con il bypass della stazione di Chivasso, eliminando così la fermata e l’inversione di marcia dei treni ma anche il principale nodo di interscambio della linea. Per le lacune vere (binario unico, passaggi a livello, trazione diesel) nessuna priorità.

Il Governo Prodi, in accordo con le Regioni Piemonte e VDA, nel 2008 stanzia 40 milioni per il bypass. Si perdono anni e somme ingenti in ben 4 progetti di RFI che si arenano tutti contro seri problemi idrogeologici, ma Regioni, Provincia di Torino e politica canavesana (piano strategico del Canavese 2007-2010) insistono, nonostante l’opposizione dell’associazione utenti della ferrovia e di un comitato locale che propone soluzioni alternative per raccordare la linea all’asse Torino-Milano. Finché nell’autunno 2010 Ferrovie e Regioni “scoprono” che i treni diesel da Aosta non possono arrivare alla nuova stazione sotterranea di Torino: la Regione VDA abbandona il progetto bypass e chiede di usare quanto resta dei 40 milioni per acquistare treni bimodali.

Il Governo Letta lo concede nel 2013. Quest’anno entreranno in servizio 5 treni che per numero e capienza non bastano a coprire tutte le corse Torino-Aosta. Fine di una storia che mostra l’incapacità politica di pianificare la riqualificazione della ferrovia. Anziché relegarla al ruolo di linea secondaria senza prospettive e pericolosa com'è ora, bisogna cominciare dal nodo di origine (Chivasso) non per bypassarlo ma per sfruttarlo inserendo la linea nel traffico nazionale, in un piano finanziario strategico per le principali ferrovie. A questo serve un progetto come la stazione di interscambio Porta Canavese-Monferrato».