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CANDIA CANAVESE - Due quadri, un mobile e un tavolino d’epoca donati dall’ex sindaco al Comune e scomparsi. A far luce sulla delicata vicenda, avvenuta in Canavese, a Candia, saranno i carabinieri a cui si è rivolto nei giorni scorsi l’attuale primo cittadino, Mario Mottino.Della mancanza, infatti, se ne è accorta proprio la giunta facendo l’inventario dei beni lasciati alla città dallo stimato avvocato ed ex borgomastro candiese, Massimo Pachiè. 

I beni sono accuratamente descritti nel testamento dell’83enne scomparso nel luglio dello scorso anno. La donazione è stata accettata con delibera approvata dal consiglio comunale (8 voti favorevoli su 11) riunitosi lo scorso 20 febbraio. Tuttavia, nelle stanze del municipio non c’è traccia delle due tele raffiguranti nature morte in cornici ottagonali e nemmeno della consolle Barocca dipinta di giallo «Piemonte» e del comò con due cassetti in radica di noce, risalenti rispettivamente al XVII e XVIII secolo.

Di quanto accaduto sono stati informati dal Comune anche gli eredi di Massimo Pachiè, che ha guidato Candia Canavese dal 1975 al 1990. La famiglia Pachiè ha donato al Comune di Candia, nel tempo, l’antica torre di Castiglione e i terreni circostanti. Accertamenti in corso a parte dei militari dell’Arma di Caluso sugli oggetti spariti e probabilmente rubati.