CASELLE - Non ce l’ha fatta Luciano Tomio, il pensionato di Caselle che era stato ricoverato in ospedale a Gerusalemme, per un’emorragia cerebrale provocata dalla rottura di un aneurisma cerebrale, dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas. L’87enne era stato riportato in Italia domenica scorsa, 29 ottobre 2023, con un trasporto aereo straordinario eseguito su specifica richiesta del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale tramite Azienda Sanitaria Zero della Regione Piemonte.
Del caso se ne sono occupati il sindaco di Caselle, Giuseppe Marsaglia, e il consigliere torinese Giovanni Crosetto che ha personalmente contattato il Ministro della Difesa, Guido Crosetto. Il cuore di Luciano Tomio ha smesso di battere questa mattina, sabato 4 novembre 2023, all’ospedale Giovanni Bosco di Torino, dove era ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Lo sfortunato pensionato si trovava in pellegrinaggio a Gerusalemme con un gruppo di persone di Nichelino nel momento in cui Hamas ha sferrato il primo e violento attacco. Quando si è sentito male, l’87enne casellese è stato ricoverato all'ospedale Shaare Zedek di Gerusalemme, dove è stato sottoposto a cure specifiche e anche ad un delicato intervento neuroradiologico. Tenendo conto delle gravi condizioni di salute del paziente e del fatto che fosse impossibile utilizzare, a causa del conflitto in corso, voli civili, si era attivata la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un’operazione che gli aveva permesso di tornare nel nostro Paese, vicino alla famiglia nonostante il quadro clinico molto critico.
«Il ciclismo piemontese è in lutto per la morte di Luciano Tomio, spentosi all'età di 87 anni all'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino dopo una vita interamente dedicata al nostro amato sport della bicicletta: prima come corridore (negli anni '50 aveva vinto più di sessanta gare con i colori della Chiesa Tom di Bra, del Pedale Acquese e dell'Ucat), poi come colonna della stessa Ucat, di cui aveva scalato tutti gradini dirigenziali fino ad assumerne, ormai da molti anni, la Presidenza. Appassionato, vulcanico, determinato, Luciano aveva nella indomita caparbietà la sua dote migliore, che gli ha permesso di guidare con mano ferma, e con immutata passione fino all'ultimo giorno, nonostante difficoltà di vario tipo, una delle società più antiche e gloriose d'Italia», lo ha ricordato lo scrittore e giornalista, Franco Bocca.
«Un incondizionato amore per la vita che ai primi di ottobre lo aveva indotto ad affrontare con l'entusiasmo di sempre un pellegrinaggio in Terra Santa, che purtroppo gli è stato fatale. Al suo arrivo a Gerusalemme, lo scorso 7 ottobre, è infatti scoppiata la guerra tra Hamas e Israele e due giorni dopo, mentre era chiuso in albergo in attesa che il gruppo di pellegrini di cui faceva parte fosse rimpatriato, Luciano è stato colto da aneurisma cerebrale, dal quale purtroppo non si è più ripreso nonostante l'intervento chirurgico cui è stato tempestivamente sottoposto. Lascia nel dolore la moglie Marisa, la figlia Paola, la grande famiglia dell'Ucat e, più in generale, tutti gli appassionati di ciclismo che nel corso della sua lunga vita ne hanno apprezzato le qualità sportive, ma soprattutto quelle umane. I funerali saranno celebrati martedì 7 novembre alle ore 14 nella Parrocchia di Caselle Torinese, dove risiedeva. Riposa in pace, indimenticabile Luciano».