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CASTELLAMONTE - Castellamonte e il Canavese dicono addio ad un maestro della scultura: Arnaldo Pomodoro. Aveva 98 anni, ne avrebbe compiuti 99 tra pochissimo e viveva a Milano, ma era molto conosciuto e stimato anche nel nostro territorio dove il suo maestoso arco in ceramica, situato in piazza Martiri a Castellamonte, è diventato il simbolo della città e non solo. Con lui il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie.

«Il Maestro lascia un’eredità immensa, non solo per la forza della sua opera, riconosciuta a livello internazionale, ma anche per la coerenza e l’intensità del suo pensiero, capace di guardare al futuro con instancabile energia creativa - lo ricorda Carlotta Montebello, direttore generale della Fondazione Arnaldo Pomodoro – Diceva: “Non ho mai creduto alle fondazioni che celebrano un solo artista come unicum. L’artista è parte di un tessuto di cultura, il suo contributo attivo non può venire mai meno ed è per questo che ho concepito la mia Fondazione come un luogo attivo e vivo di elaborazione culturale, oltre che come centro di documentazione della mia opera, capace di fare proposte originali e non solo di conservare passivamente. Ma il meglio deve ancora venire: questo è stato solo un inizio e nelle mie intenzioni il progetto – rivolto ai giovani e al futuro – si deve radicare, fare della continuità un elemento ineludibile…”. La Fondazione, nata da questa visione e forte della direzione tracciata da Arnaldo Pomodoro nel corso di trent’anni, continuerà ad operare secondo la volontà del fondatore, garantendo la conservazione e la valorizzazione della sua opera, impegnandosi a diffondere il proprio patrimonio materiale e immateriale attraverso la realizzazione di mostre, eventi e iniziative in uno spazio inventivo, quasi sperimentale, di studio e confronto sui temi dell’arte e della scultura, che mira a un coinvolgimento, profondo e globale, con le persone e la società. Mancherai a tutti noi Arnaldo e faremo tesoro dei tuoi insegnamenti».

Arnaldo Pomodoro è nato nel Montefeltro nel 1926, ha vissuto l'infanzia e la formazione presso Pesaro. Dal 1954 ha vissuto e lavorato a Milano. Nel 1995 ha dato vita alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, che opera come luogo aperto alla rilettura dell’arte del Novecento e alla creatività dei giovani artisti, uno spazio collettivo di esperienza viva, che mira a un coinvolgimento profondo e globale con le persone e la società. Palazzo Antonelli si unisce al cordoglio per la scomparsa del Maestro, suo cittadino onorario, grata per l’inestimabile testimonianza della sua arte e del suo spirito visionario che ha voluto donare alla città nel 1995: Arco-in-Cielo. «L’idea di questo arco mi è venuta nel ’95 in occasione dell’invito alla Mostra della Ceramica che ha avuto luogo a Castellamonte. Sono stato interessato perché Castellamonte è famosa per una tradizione vecchissima di fabbricazione delle ceramiche: infatti il terreno, una volta cotto, diventa durissimo ed è in grado di resistere al tempo e al fuoco. Mi sono recato sul posto e poi, una volta tornato nel mio studio, ho avviato un progetto con formelle in gesso da me preparate, e gli artigiani sono stati così abili da trasferire le mie “scritture” nelle loro terrecotte - raccontava Arnaldo Pomodoro - L’esposizione della ceramica avviene all’interno delle mura antonelliane del paese: l’Antonelli fu infatti incaricato nell’Ottocento di costruire la Chiesa, di cui sono rimaste solo le mura. Per questo ho pensato a una porta e ne è venuto un arco. A me pare oggi che tale curvatura di arco di 10 metri di base per 5 in altezza abbia trovato la giusta collocazione col suo valore di “porta spalancata” verso il cielo. Ringrazio l’Amministrazione Comunale, in particolare il sindaco Alberto Massucco e l’assessore alla cultura Piero Scala per la realizzazione dell’iniziativa, ringrazio inoltre Roberto Perino e Silvana Neri che hanno curato magistralmente l’esecuzione dell’opera».