CASTELLAMONTE - Il Canavese e la città di Castellamonte perdono una delle sue memorie storiche e un uomo d’altri tempi, capace di far conoscere e amare il nostro territorio anche al di fuori dei nostri confini. Sono ore di lutto nel paese dell’arco di Pomodoro per la morte di Carlo Demarchi, ristoratore e albergatore da sempre legato ai Tre Re, gestito dal 1915 ai primi anni 2000 dalla sua famiglia .
A dare l’annuncio della sua scomparsa sui social sono stati lo chef Roberto Marchello, la compagna Federica e tutto lo staff dei Tre Re: «Un pezzo di storia e del nostro cuore oggi ci ha lasciati, non ci sono parole per descrivere il nostro dolore. Grazie Carlo per averci accolto nella famiglia dei Tre Re, sarai sempre per noi un esempio di stile inimitabile. Mancherà a tutti noi la tua immensa cultura e il tuo affettuoso sorriso che per anni ha accolto amici e clienti ai Tre Re. Siamo vicini ad Aida, Andrea e Luciano e ai suoi amati nipoti con tutto il nostro cuore».
Dopo gli studi, a metà degli anni ’50, Carlo Demarchi, insieme ai fratelli Luciano e Vincenzo, prese il timone dei «Tre Re», dando inizio ad una felice avventura che ha fatto del ristorante uno dei luoghi del cuore e di culto del Canavese. Il libro dei ricordi è idealmente pieno di istantanee indimenticabili e memorabili con i locali di piazza Martiri che hanno ospitato nel tempo personaggi illustri come i Presidenti della Repubblica, Luigi Einaudi, Oscar Luigi Scalfaro, Giuseppe Saragat, Carlo Azeglio Ciampi e Francesco Cossiga, le attrici Alida Valli, Anna Magnani e poi Ferruccio Tagliavini, Enzo Biagi, i calciatori di Juventus, Torino, Milan e gli atleti di molte altre società sportive.
Grazie alla passione, gentilezza e savoir-faire di Carlo e dei suoi fratelli, nel 1956 la guida Michelin pubblicò la prima edizione del dopoguerra per l’Italia del nord, segnalando proprio i Tre Re. Dieci anni dopo arrivò la prima stella. Nel 1968 la «Confrérie de la chaine des Rotisseurs» di Parigi conferì, presso il Museo della tecnica di Milano, a Carlo Demarchi il titolo di maitre de table. Inoltre, nello stesso anno, la «Confrérie de la Grolla» di Aosta gli assegnò la Grolla. «Sono profondamente dispiaciuto per la notizia della scomparsa di Carlo Demarchi - lo ricorda il sindaco di Castellamonte, Pasquale Mazza - Se ne va una figura storica e carismatica della città, lascia un vuoto enorme dal punto di vista culturale ma anche imprenditoriale. Ricorderò per sempre le nostre lunghe chiacchierate su temi culturali ed enogastronomici. Era una persona straordinaria. Il suo garbo e la sua gentilezza nell'approcciarsi alla gente erano uniche. Porgo a nome mio e di tutta l'amministrazione comunale le più sentite condoglianze alla famiglia di Carlo Demarchi. Siamo loro vicini in queste ore di lutto».
Nato nel 1931, Carlo Demarchi è stato anche un uomo di smisurata e inaguagliabile cultura: un punto di riferimento per Castellamonte. Appassionato di lettura e scrittura, ha scritto tante poesie e articoli e pubblicato i libri «Le poesie di Costantino Nigra», di cui fu coautore con Roberto Favero e Gino Giorda, e «Due soldi all’ombra del campanile», che racchiude la storia familiare legata a quella dell’albergo «Tre Re». Non ha mai fatto mancare, con la sua proverbiale eleganza e gentilezza, il suo impegno per le associazioni, iniziative della città. E’ stato Re Pignatun del Carnevale di Castellamonte, presidente onorario dell’Unitre e primo Presidente, nel 1974, del Club Alto Canavese dei Lions. Per alcuni anni è stato anche membro della Commissione edilizia di Castellamonte.