CASTELLAMONTE - E’ partito nei giorni scorsi il cantiere per la realizzazione dell'antennone di Filia. Dopo la raccolta firme dei residenti, preoccupati per il posizionamento in frazione, in un terreno privato, di un nuovo impianto destinato ad antenne e ripetitori alto circa 30 metri, l’incontro a palazzo Antonelli tra Inwit e cittadini, non hanno dato i frutti sperati le azioni dell’amministrazione comunale che aveva chiesto alla Regione la sospensione dell’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione dell’infrastruttura.
Il nulla osta paesaggistico, comprensivo del parere vincolante del Soprintendente, è stato rilasciato con le dovute prescrizioni. In particolare, hanno specificato da Torino, «il palo dovrà sporgere il meno possibile al di sopra delle cime degli alberi previsti a mitigazione, pertanto, risulta necessario l'impiego di alberature, che pur allineate al contesto vegetale esistente, dispongano di un fusto verticalmente più alto rispetto a quanto proposto, al fine di contenere la percezione delle modifiche dello skyline esistente».
Nemmeno la moral suasion messa in campo dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pasquale Mazza, per trovare siti alternativi dove collocare l’antennone ha fatto centro. La location proposta dal Comune non è stata giudicata idonea da Inwit. Determinante, per la società che realizzerà l’opera, la copertura di unità immobiliari raggiunte: 2.300 a Filia contro le 1.800 per la «casa» alternativa proposta dagli uffici municipali. Dal Comune fanno sapere che vigileranno ora sullo svolgimento dei lavori e il rispetto di tutte le prescrizioni, con un occhio di riguardo alla strada di accesso al cantiere per evitare che subisca danneggiamenti a causa del passaggio dei mezzi impegnati nei lavori di realizzazione dell’opera.