CASTELLAMONTE - Improvvisi e prolungati black-out, una frazione al buio e residenti esasperati da diversi mesi. Succede a Filia di Castellamonte, dove le interruzioni del servizio elettrico, già presente prima del violento temporale dello scorso 12, si sono in quest’ultimo periodo. Alcune volte la mancanza di luce è dovuta agli interventi programmati e Enel distribuzione affigge i preventivi avvisi, spesso però la corrente manca improvvisamente per ore fino, in qualche caso, ad alcuni giorni.
Un gruppo di abitanti della frazione ha deciso di rendere pubblico il disservizio, scrivendo alla nostra redazione ed esponendo alcuni spunti di riflessione. Il sindaco di Castellamonte, Pasquale Mazza, è al corrente dei fatti e si interfaccia puntualmente con Enel durante le emergenze per aggiornare gli abitanti di Filia sul procedere degli interventi.
«Nel nostro territorio hanno investito dei privati per aprire delle piccole attività come ristoranti, attività di ricezione turistica, allevamenti di api, soggiorni rivolti alle scuole e artigiani in campi vari, che organizzano il loro lavoro partendo dal principio che i servizi di base essenziali, compresa la corrente elettrica, siano garantiti. L’interruzione improvvisa della corrente per tempi prolungati (anche solo alcune ore) provoca dei disagi e alcune volte delle ripercussioni economiche sulle attività – spiegano alcuni abitanti di Filia - E’ facile immaginare cosa succeda al cibo immagazzinato in un frigo di un ristorante in un giorno estivo se l’elettrodomestico non funziona per molte ore, così come è immaginabile l’imbarazzo di un gestore di un B&B che porta delle candele ai turisti stranieri perché questi possano almeno illuminarsi. In questi casi tutti gli sforzi per il rilancio economico e turistico del territorio (dei privati e della nostra amministrazione comunale), rischia di essere vanificato perché un luogo senza la garanzia dei servizi di base non è ospitale. Persino l’apicoltura, mestiere completamente a contatto con la natura, ha bisogno di elettricità in alcune fasi operative. Vogliamo inoltre evidenziare che molti lavoratori svolgono il lavoro da casa in smart working ma questo non può essere garantito poiché computer e router per l’accesso al wifi, in assenza di corrente, non funzionano. Difficile giustificare per troppe volte al datore di lavoro l’assenza dal servizio online».
Non ultimi ci sono i cittadini: «Alcuni di noi per avere l’acqua in casa utilizzano autoclavi che senza corrente elettrica non funzionano. Quasi tutti utilizziamo stufe a pellet per riscaldare le case e con l’avvicinarsi del freddo sono molte le preoccupazioni sulla garanzia del riscaldamento invernale (memori anche dei precedenti mesi freddi passati senza stufe per molte ore per la mancanza di corrente). E si potrebbe continuare con gli esempi. Gli elettrodotti a bassa e media tensione passano spesso in zone boschive private i cui proprietari, eredi dei terreni, a volte vivono altrove. L’abbandono dei boschi da parte dei privati e la mancata manutenzione nello spazio di sei metri partendo dalla linea a carico di Enel, fa si che sempre più spesso cadano alberi sui cavi interrompendo il servizio. Non riteniamo però che l’unica causa siano gli eventi climatici estremi (come è più semplice e comodo dire), in quanto la situazione precedente al 12 luglio era già molto critica e oggi basta un soffio di vento per causare ingenti danni».
La segnalazione ad Enel da parte di un cittadino che domandava ragguagli circa le ripetute interruzioni di corrente e sugli sbalzi di tensione sulla linea, ha avuto come replica: «Confermiamo che la nostra società è costantemente impegnata nel miglioramento della continuità e qualità del servizio elettrico erogato con attività di monitoraggio ed interventi di manutenzione degli impianti, tuttavia, riteniamo opportuno far presente che la fornitura di energia elettrica, all’attuale stato della tecnica, non può essere totalmente esente da fenomeni di interruzione del servizio e/o buchi di tensione derivanti da cause fisiologiche, imprevedibili e tecnicamente ineliminabili da parte del distributore. Inoltre, fenomeni quali le differenze di densità di carico lungo la rete di distribuzione, la struttura della rete elettrica ed il relativo assetto di esercizio, la distribuzione dei vari carichi elettrici lungo le linee e la loro topografia possono influenzare il livello di tensione della singola fornitura».
Una risposta che non ha soddisfatto i residenti di Filia: «Su quanto risposto ci permettiamo di dissentire. E’ sufficiente percorrere alcuni tratti delle linee elettriche nelle zone boschive per rendersi conto che non è in atto nessuna costante manutenzione. I tecnici Enel intervengono in seguito alle nostre segnalazioni sulla interruzione del servizio (che ci costa davvero fatica perché comunicare con il call center di Enel richiede molta pazienza), o in seguito alla segnalazione di eventuali criticità. Questo non ha niente a che vedere con le costanti manutenzioni citate, definiremmo piuttosto tale modalità “gestione emergenze”. In merito invece alle oscillazioni di tensione rilevate quotidianamente in molte case della frazione, vogliamo evidenziare due importanti ripercussioni. Gli impianti fotovoltaici privati hanno nell’inverter un sistema di protezione impostato secondo i valori di tensione stabiliti nella norma CEI 8-6/1998-04, che sono gli stessi che deve garantire Enel all’interno delle case, ovvero 230 V +/- 10%. Superati tali valori l’inverter si stacca e l’impianto non produce fino al nuovo collegamento e questo può ripetersi molte volte ogni giorno rendendo di fatto non operativo l’impianto. Il danno economico può diventare importante per il privato che ha deciso di investire su un sistema di produzione di energia meno impattante per il pianeta di quello a combustibili fossili ma non riesce a rientrare dalle spese nei tempi previsti. Valori molto bassi di tensione, al di sotto dei limiti della norma, possono inoltre danneggiare o rompere gli elettrodomestici di casa e la cosa si è già più volte verificata. Ci permettiamo quindi di sollecitare Enel al rispetto della sopra citata norma CEI».
«Concludendo vorremmo tranquillità e garanzie (che per altro paghiamo), almeno per quanta riguarda l’energia elettrica – aggiungono da Filia - Non vogliamo metabolizzare il disagio né vogliamo dover ricorrere a soluzioni individuali come l’acquisto di generatori. Vogliamo che vengano risolti i problemi per l’intera collettività! Chiediamo quindi di essere informati da Enel con apposito incontro con un rappresentante, per sapere quale sia il piano di interventi previsto e le relative tempistiche per il ripristino il più possibile definitivo del corretto funzionamento degli elettrodotti che portano l’energia elettrica nelle nostre case. In particolare vogliamo sapere quali sono i piani di manutenzione ordinaria intorno alla linee elettriche, quali sono le zone di intervento e quando si intenda provvedere per stabilizzare le oscillazione di tensione facendoli rientrare nei range previsti dalla norma».