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CASTELLAMONTE - Residenti infuriati contro la «movida» notturna, scatta la chiusura per una settimana di un bar locale. Rumore eccessivi, schiamazzi fino a tarda notte: è quanto lamentano alcuni abitanti dell’area dell’ex stazione a Castellamonte. Una situazione delicata che ha portato un gruppetto di castellamontesi a prendere carta e penna per scrivere al sindaco, Pasquale Mazza, e per conoscenza alla nostra redazione. 

«Da qualche settimana ormai il bar della stazione è diventato un vero e proprio locale notturno i cui rumori molesti e schiamazzi vanno bene oltre la mezzanotte se non addirittura fino all'una di notte – si legge nella lettera - Non solo di sabato sera quando potrebbe essere comprensibile e tollerabile, ma anche in settimana quando la gente delle case e dei condomini intorno vorrebbe dormire perché il giorno dopo deve andare a lavorare. Più che un esercizio pubblico mi pare un vero e proprio centro estivo per maleducati che va ben oltre il divertimento del venerdì o del sabato sera che sarebbe comprensibile nei limiti dell'educazione».

«Il rumore e gli schiamazzi sono da attribuire al locale con musica e continui rumori dal calcio balilla all'aperto, agli avventori che dentro fuori e nei dintorni del locale vanno a comportarsi in modo incivile mettendosi a urlare, cantare, accelerare con scooter e sgommare con auto più o meno sportive in orari destinati al riposo notturno – tuonano i residenti esasperati - In altri casi, nei dintorni del supermercato vicino e nei dintorni dei condomini adiacenti, ragazzi e ubriaconi, abbandonano bottiglie lattine confezioni di snack, urinano e defecano negli angoli bui o poco visibili ignorando che il bar medesimo dovrebbe mettere a disposizione dei servizi igienici».

Le lamentele dei residenti non sono, tuttavia, rimaste inascoltate. Ieri, venerdì 23 giugno 2023, i carabinieri hanno chiuso per 7 giorni un bar della zona dell’ex stazione. La sospensione dell'attività, firmata dal questore di Torino, fa seguito ad una serie di controlli realizzati dai carabinieri della compagnia di Ivrea nelle scorse settimane, Controlli che che hanno certificato la presenza, all'interno dell'esercizio commerciale, di soggetti con precedenti di polizia. Il provvedimento si basa sull'articolo 100 del Tulps che dispone che la misura di pubblica sicurezza della sospensione della licenza può intervenire in caso di «tumulti o gravi disordini», oppure «qualora il locale sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose» o, comunque, se il comportamento costituisca «un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini». Trattasi di potere ampiamente discrezionale, avente natura tipicamente preventiva e cautelare, a garanzia di interessi pubblici primari quali la sicurezza e l'ordine pubblico.