CANAVESE - Il 30 agosto, giorno del compleanno dell’indimenticato Eugenio Bozzello Verole, senatore della Repubblica ed ex sindaco di Castellamonte, è partita ufficialmente la 50esima missione umanitaria in Ucraina dell’associazione La Memoria Viva. Il sodalizio ha portato in Italia la 18enne Veronika Lavinda. La giovane ha visitato in questi giorni il Canavese, ammirato la Mostra della Ceramica di Castellamonte, il Parco Nazionale del Gran Paradiso e incontrato anche il consigliere regionale, Sergio Bartoli.
Veronika è nel nostro Paese per delle importanti cure riabilitative. E’ rimasta gravemente ferita a Kharkiv, sua città natale, lo scorso 5 maggio, proprio quando si sarebbe dovuto festeggiare la Pasqua ortodossa. Mentre la ragazza stava giocando in cortile con il suo adorato cane, Lucius, un drone kamikaze russo ha devastato il condominio dove viveva. La ragazza ucraina è stata ricoverata in condizioni gravissime in ospedale, con una scheggia conficcata vicino al cuore. Solo per miracolo è uscita dalla terapia intensiva e, dopo diversi interventi, si è salvata.
«E’ stato in primis il Presidente dell'Associazione "Grande Danilivka" Evgen Zvonaryov il nostro punto di riferimento principale oggi a Kharkiv e suo padre, Anatoly, volontario dal cuore d’oro che abbiamo conosciuto durante una delle nostre missioni umanitarie, a chiederci aiuto con la riabilitazione della figlia. Cure e assistenza medica che la città di Kharkiv e le sue strutture sanitarie, duramente provate dal lungo conflitto bellico, non sono attualmente in grado di garantire. La loro storia ci ha umanamente colpito. Non abbiamo perso tempo e abbiamo immediatamente attivato la nostra rete solidale di contatti per fare quanto possibile per questa giovane – spiegano da La Memoria viva - Il grande Piero Moscardini che sempre è stato presente dai primi minuti della nostra prima missione il 26 febbraio 2022 ci ha dato come sempre i primi consigli, a lui davvero va il nostro più profondo ringraziamento per tutto quello che ha fatto per aiutarci ad aiutare! Per fortuna il nostro appello non è caduto nel vuoto, ma è stato raccolto anche da Matteo Maria Zuppi, cardinale e arcivescovo cattolico e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Grazie a lui, abbiamo potuto contare sul prezioso supporto del direttore della Caritas, don Marco Pignatiello, e di suor Veronica che guida nella Cei il servizio per la pastorale delle persone con disabilità. Mai come in questo caso, l’unione ha fatto la forza, rendendo possibile il ricovero di Veronika Lavinda dal 2 settembre 2024 presso la Fondazione don Gnocchi di Milano, un centro d'eccellenza italiano per la riabilitazione».
In questo viaggio in Italia, la 18enne ucraina, provata anche e soprattutto psicologicamente da quanto le è accaduto oltre che dalla scomparsa del suo amato cane, che era per lei più di un fratello, è accompagnata dalla mamma Viktoriia e dalla sorellina di 8 anni Anastasiia. «”Un gesto di solidarietà è spesso una goccia nel mare. Ma a forza di versare gocce, il mare si può anche riempire”: ce l’hanno insegnato 50 missioni umanitarie – concludono da La Memoria Viva - Quest’ultima, poi, è nata sotto la stella dell’amore universale. Un doveroso ringraziamento lo rivolgiamo anche all’ambasciata italiana a Kiev, all’ambasciatore, Carlo Formosa, al console, Stefano Moser, e alla direzione sanitaria della fondazione don Gnocchi, che per un mese accoglierà e si prenderà cura di Veronika e della sua famiglia. Il sogno di Veronika è quello di poter donare quella scheggia che con l’esplosione di Kharkiv l’ha colpita al cuore, rischiando di strapparla all’amore dei suoi cari, al Santo Padre. Un sogno ad occhi aperti che noi de “La Memoria Viva” speriamo possa avverarsi durante la sua permanenza in Italia».