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CASTELLAMONTE - Nel corso della mattinata di ieri, mercoledì 15 ottobre 2025, i vigili del fuoco hanno ricordato il capo squadra, Bartolomeo Califano, che il 15 ottobre 2000, alle 17.40, durante l'alluvione che colpì duramente il Piemonte e il Canavese, scomparve per sempre, inghiottito dalle acque del torrente Orco tra Castellamonte e Salassa. Quel giorno, precipitò con l'automezzo di servizio nel fiume in corrispondenza del ponte crollato. Nonostante le ricerche il suo corpo non venne mai ritrovato.

Alla presenza dei familiari di Califano, del vicesindaco di Castellamonte, Teodoro Medaglia, del comandante della polizia municipale castellamontese, Marco Maggio, i pompieri di Torino e del nostro territorio hanno ricordato con commozione bel punto dove avvenne il fatale incidente la figura del collega e il suo sacrificio. Don Arcangelo Ferrara, da trent’anni cappellano dei pompieri, ha coordinato un momento di preghiera e riflessione insieme ai presenti. Degli omaggi floreali sono poi stati depositati vicino al corso d'acqua e sul ponte, dove una targa ricorda il coraggio e l'estremo sacrificio del vigile del fuoco.

«Sono passati 25 anni da quella terribile tragedia – ha detto il vice sindaco di Castellamonte, Teodoro Medaglia – è doveroso essere qui a ricordare con enorme rispetto Bartolomeo Califano e il suo estremo sacrificio. Un pensiero va, oggi più che mai, alla grande famiglia dei vigili del fuoco. In silenzio, in qualsiasi momento, di giorno come di notte, sono sempre operativi in caso di bisogno ed emergenza. Senza di loro sarebbe veramente un disastro. Ai pompieri va la nostra gratitudine e il nostro cuore. I vigili del fuoco hanno il “dono della salvezza”, come detto dal nostro don in occasione della festa di Santa Barbara. Grazie per tutto quello che fate».

Nel 2007 Bartolomeo Califano è stato insignito, dall'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della Medaglia d'oro al merito civile con la seguente motivazione: «In occasione di un violento e disastroso evento alluvionale, impegnando ogni risorsa fisica, si prodigava nelle operazioni di soccorso alla popolazione. Alla guida dell'automezzo di servizio, a causa del cedimento di un ponte, precipitava in un torrente scomparendo tra le acque impetuose. Mirabile esempio di elette virtù civiche ed eccezionale spirito di servizio spinti fino all'estremo sacrificio».