CERESOLE REALE - Nessun pericolo per la popolazione dalla radioattività del radon. Lo ha assicurato la scorsa settimana il direttore generale dell'Arpa Piemonte, Angelo Robotto, intervenuto a Ceresole Reale nell'ambito di un summit sul pericolo valanghe. Proprio Ceresole, con Noasca e Traversella (per quel che riguarda il Canavese), è finito nelle aree prioritarie del Piemonte, aree del territorio regionale potenzialmente più critiche per l’esposizione a gas radon, dove si stima che venga superato il livello di riferimento di concentrazione media annua in un numero significativo di edifici. 

«Arpa è la prima in Italia che ha aggiornato la mappatura in ottemperanza alla legge - ha spiegato Robotto - il radon è un gas naturale prodotto da rocce uraniti  e si trova in natura come tanti altri inquinanti. Fa male in concentrazioni alte e con esposizioni lunghe. In zone come Ceresole o Noasca la concentrazione è comunque bassa ma nei seminterrati delle case, specie al chiuso, può essere sopra la norma. C'è attenzione ma ciò non significa che ci sia rischio per la popolazione». 

Per escludere problemi legati alla radioattività naturale del radon, potenzialmente cancerogena a seconda dell'esposizione per lunghi periodi in zone ad elevata concentrazione, esistono sistemi di bonifica piuttosto semplici: «Per gli interrati chiusi, ad esempio, basta un buon impianto di ventilazione - conferma Robotto - questo per sottolineare che la situazione è monitorata ma non c'è pericolo. Il rischio è infinitamente basso anche negli edifici: basta fare un po' di attenzione e garantire una buona areazione».