CHIAVERANO-COLLERETTO GIACOSA - Una dozzina abbondante di quadri esposti con successo in due noti ristoranti. Poi l’arrivo della pandemia e, dopo la fine del lockdown, l’amara scoperta dell’artista: le opere d’arte non ci sono più. Appello sui social per ritrovarle.
Il curioso episodio è avvenuto in Canavese e vede come protagonista, suo malgrado, il conosciuto e apprezzato artista eporediese, Galliano Gallo.
E’ stato lui stesso a raccontare la spiacevole disavventura sui social, condividendo tutte le creazioni di cui si sono perse momentaneamente le tracce: «Nel 2015 il gestore di un ristorante di Chiaverano mi ha proposto di esporre all’interno e all’esterno dei locali alcune mie opere. Invito che ho accettato con entusiasmo. Il riscontro positivo ottenuto ha indotto il gestore a ripetere l’iniziativa anche nella nuova attività di Colleretto Giacosa. Così nel 2020 ho installato 10 quadri di vario formato alle pareti del ristorante. In seguito, alla fine del 2021, ho deciso di ampliare l’esposizione con un “Prisma a tre lati” e 3 quadri di grande formato. Con la pandemia e la temporanea chiusura del locale imposta dalle leggi “anti covid” è seguito un silenzio per tutto il 2022. E’ solo a febbraio del 2023 mi sono allarmato del silenzio e della mancanza di informazioni in quanto il gestore risultava irraggiungibile telefonicamente».
L’artista si è pure recato ai ristoranti, constatandone amaramente lo stato di abbandono in cui versava l’esterno dei locali: «Le mie preoccupazioni si sono fatte più allarmanti per la sorte delle mie opere in esposizione. A nulla sono serviti i tentativi di mettermi in contatto con il gestore per cui ho deciso di seguire altri canali. Dopo lunghe ricerche mi sono messo in contatto con il nuovo responsabile dell’attività di Colleretto Giacosa apprendendo che all’interno dei locali (al momento del suo insediamento) non vi erano quadri e tutto era distrutto e vandalizzato. Invitato a fare un sopraluogo in ogni parte del cascinale (compreso il sottotetto) non ho trovato traccia delle mie opere. In un certo senso ne sono rimasto sollevato. Se avessi trovato le mie opere distrutte o vandalizzate, ne sarei stato profondamente turbato. Non mi è restato altro da fare che denunciare ai carabinieri l’appropriazione indebita subita, anche se le probabilità di recuperarle sono proprio scarse. Ora pubblicherò le opere che mi sono state sottratte su internet. Se qualcuno dovesse vederne una l’invito a segnalarmelo. I detentori dell’opera non verranno accusati di nulla, ma solo invitati a fornire informazioni per risalire ai responsabili».