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CHIVASSO - La città di Chivasso piange la scomparsa di Antonio Baglivo, strappato all’affetto dei suoi familiari e amici da una malattia incurabile conto cui ha lottato con coraggio fino all’ultimo. Formatore, animatore ed educatore, Antonio Baglivo aveva 60 anni.

Così lo hanno ricordato dalla Cooperativa animazione Valdocco di cui era socio da quasi 40 anni: «Ciao Snoopy, genio e sregolatezza. Così l’ha salutato un amico comune. Ci siamo incontrati nel 1986 quando ci assegnarono la gestione del Centro diurno per disabili a Chivasso: lui fece parte del primo gruppo di educatori/animatori. Chivasso divenne la sua comunità, più tardi i ragazzi e giovani il suo unico interesse. Fondatore del Centro Giovani, oggi Gong, ha fatto giocare migliaia di bambini con la sua passione: il Ludobus. Educatore, animatore, artigiano… Si, proprio artigiano: il Centro era una bottega e tutti i giochi che “metteva in piazza” erano costruiti li. Molti soci sono cresciuti professionalmente con lui, apprendendo in quella bottega abilità e relazioni, progettazione di eventi e programmi di centri estivi. Molti giovani l’hanno conosciuto nei corsi per animatori e con lui hanno conosciuto la cooperativa, dove alcuni ancora lavorano. È una grande perdita per la cooperativa, un dolore immenso per molti di noi che lo hanno conosciuto. Il Ludobus sarà per noi, sempre, Antonio». 

Antonio Baglivo si era impegnato anche a livello amministrativo per la città di Chivasso, candidandosi a consigliere comunale nel 2017 con la lista «Chivasso Futura» e nel 2022 con «Noi per Chivasso». che poi ha portato all'elezione del sindaco Claudio Castello. «Te ne sei andato così, in punta di piedi, ci hai lasciati soli - lo ricorda l'assessore alla Cultura Gianluca Vitale - Chivasso non è abituata a non vedere il tuo furgone variopinto pieno di giochi, la tua invenzione, il tuo meraviglioso ludobus girare per le strade cittadine con la tua barba al volante. Hai incrociato il destino dì molti, hai divertito ed educato migliaia di bambini di questa comunità. Abbiamo fatto tante cose insieme amico mio. Il centro Gong dove insegnavo a suonare la chitarra ai ragazzi, i centri estivi, teatro di animazione e poi perfino Birraria, la più grande festa della birra artigianale mai fatta sul nostro territorio. Sarebbero tante le cose da ricordare: l'animazione, la politica, l'associazionismo, i giochi... ma sopra tutte l'amicizia per un uomo che ha lasciato il segno, un segno che non scomparirà facilmente e che ci guiderà verso un futuro  più vuoto e grigio senza le tue imprese. Addio amico mio...prima o poi ci rivedremo (spero poi)... ma so che quando accadrà saremo felici di riabbracciarci e ridere con le tante cavolate che spariamo insieme e subito ci inventeremo qualcosa di nuovo da fare anche lì. Che la terra ti sia lieve!». (Foto di Max Ferrero)