CHIVASSO - Saranno gli accertamenti dei periti della procura di Ivrea a stabilire se le quattro auto d'epoca sequestrate l'altra mattina dalla guardia di finanza a Chivasso sono effettivamente autentiche oppure riproduzioni con pezzi non originali. L'inchiesta è chiamata a fare luce proprio sulla provenienza delle vetture, tre Ferrari e una Lancia, recuperate dalla guardia di finanza in un capannone e portate in un'autorimessa di fiducia. Si ipotizzano, a carico del proprietario, i reati di ricettazione e introduzione e commercio di prodotti con segni falsi.
Nell'officina di Chivasso sono state portate via una Ferrari Drogo 250 GT 2+2, una Ferrari 330 GT con carrozzeria replica GTO, una Ferrari Testa Rossa 250 con carrozzeria tipo Barchetta e una Lancia Lambda VII serie. Se fossero originali il loro valore sarebbe davvero elevato, nell'ordine (complessivo) di circa quaranta milioni di euro. Al lavoro per le verifiche ci sarebbero anche esperti della casa di Maranello, chiamati a valutare l'autenticità delle auto.
Il sospetto degli investigatori è che le automobili in questione, nonostante possiedano certificazioni di autenticità per le competizioni storiche, non siano completamente originali. In particolare, la Ferrari Drogo 250 GT è famosa per un telaio che si ritiene sia stato replicato utilizzando documenti d'epoca del 1961. La Lancia Lambda, invece, ha una lunga storia, culminata in un restauro completo che ha preservato il suo valore storico.