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CHIVASSO - Nella giornata di ieri, giovedì 10 ottobre 2024, al termine di un'articolata attività d'indagine, i carabinieri della compagnia di Savona hanno arrestato quattro nomadi residenti a Chivasso, Venaria e Rivoli ritenute responsabili, a vario titolo e in concorso, di ben 35 furti di attrezzature agricole e ingenti quantitativi di cavi elettrici in rame. Furti commessi in vari comuni nelle provincie di Savona, Cuneo, La Spezia e Varese, nel periodo da maggio 2023 a febbraio 2024.

A partire dal mese di maggio 2023, in particolare nei comuni di Quiliano e Vado Ligure, si sono verificati diversi furti di attrezzature agricole, spesso di ingente valore, custodite in terreni e capannoni. I carabinieri della compagnia di Savona hanno intensificato i servizi di controllo del territorio, soprattutto negli orari maggiormente interessati dalla problematica, anche con l’impiego di militari in abiti civili e, contemporaneamente, hanno approfondito l’attività investigativa e di analisi del fenomeno criminale. Le indagini hanno consentito di individuare un gruppo criminale composto da cittadini rom di origine romena, stabilmente residenti nel torinese, dedito alla commissione di furti, in particolare di attrezzature agricole custodite in capannoni e terreni, nonché in varie occasioni di ingenti quantitativi di cavi elettrici in rame asportati all’interno di stabilimenti industriali dimessi.

Grazie all’attento monitoraggio dei soggetti individuati, i carabinieri avevano già arrestato in flagranza di reato tre persone nel comune di Quiliano. In quell’occasione, i militari avevano fermato tre uomini che, dopo aver forzato un cancello, si erano introdotti in un terreno agricolo con un furgone cassonato e avevano rubato diverse attrezzature per un valore di circa 90mila euro. Per il trasporto dei materiali, i tre malviventi avevano utilizzato il loro mezzo e avevano rubato anche un furgone nello stesso terreno. 

Nel prosieguo dell’attività investigativa i militari hanno collegato alla stessa banda 35 furti di attrezzature agricole e ingenti quantitativi di cavi elettrici in rame. Fondamentale per l’individuazione dei soggetti, oltre all’arresto in flagranza di tre dei componenti del gruppo, è stata l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza dei comuni interessati, che, insieme ad attività tecniche e dinamiche, hanno permesso di identificare tutti i componenti della banda. Durante le operazioni sono stati sequestrati complessivamente circa 2200 chili di cavi di rame già triturati, 2000 euro in contanti, radio portatili e vari telefoni cellulari.