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CHIVASSO - Sono stati arrestato l'altra mattina a Chivasso, dagli agenti della Squadra Mobile della Questura della Spezia, quattro commercianti ambulanti, tutti italiani, che nella primavera scorsa si sono resi responsabili di una violenta spedizione punitiva, scaturita dopo una rissa in pieno centro a La Spezia. L’antefatto: il 17 marzo, durante la notte bianca organizzata in occasione della ricorrenza del patrono della Spezia, si è verificata una rissa davanti ad un bar di via Chiodo, che ha visto contrapposte due fazioni: dei ragazzi locali e dei giovani ambulanti giunti in città per partecipare alla consueta fiera di San Giuseppe. La rissa era scaturita per futili motivi: qualche apprezzamento, qualche scambio di sguardi in tono di sfida, qualche bicchiere di troppo. 

Dopo la rissa, che non ha avuto per fortuna gravi conseguenze, è seguita una violenta spedizione punitiva da parte degli ambulanti coinvolti. I soggetti, infatti, dopo essere scappati, sono ritornati in via Chiodo per vendicarsi, questa volta spalleggiati da due adulti che con spranga, pala e cintura con fibbia, hanno ferito gravemente un ventunenne, ricoverato in neurologia con prognosi riservata per un’importante emorragia cerebrale. Altri due giovani hanno riportato la frattura del setto nasale e lesioni multiple: entrambi, tra l'altro, risultati estranei alla rissa.

Le chiamate al 112 e l’intervento delle pattuglie della polizia hanno permesso di far scattare i soccorsi ai giovani rimasti a terra. Sulla base dei primi spunti investigativi le indagini della Squadra Mobile si sono indirizzate subito sui partecipanti alla fiera patronale. L’inflessione dialettale non ligure, le immagini raccolte dalle telecamere cittadine che hanno ripreso prima i giovani ambulanti fuggire all’interno dei giardini pubblici, poi ritornare sul posto spalleggiati dai due adulti muniti di armi, hanno confermato i fatti addebitabili a soggetti giunti da Chivasso. 

La meticolosa attività di indagine, realizzata acquisendo tutte le immagini disponibili e raccogliendo le deposizioni di vittime e testimoni, si è poi stretta su un gruppo di venditori ambulanti di palloncini, che sono stati progressivamente identificati ma vanamente ricercati all’interno della fiera. Grazie alla successiva analisi dei tabulati telefonici, che ha confermato il quadro accusatorio, è stato accertato che i principali indagati, resisi evidentemente conto della gravità dei fatti e delle condizioni critiche in cui hanno ridotto una delle vittime, nella speranza di non essere identificati, sono fuggiti dalla Spezia la stessa notte della spedizione punitiva, facendo ritorno a Chivasso dove l'altra mattina sono stati arrestati.

Il complesso degli elementi probatori raccolti nel corso delle indagini - coordinate dal sostituto procuratore Elisa Loris e dal Procuratore Capo Antonio Patrono - hanno consentito al Gip del Tribunale della Spezia, Diana Brusacà, di emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di tentato omicidio e lesioni personali, aggravate dall’aver agito in più persone e per futili motivi, nei confronti di un quarantasettenne e un sessantunenne. Per gli stessi reati sono stati arrestati, ma sottoposti ai domiciliari, un 21enne e un 19enne, nonché sottoposto all’obbligo di firma un 25enne, questi ultimi due rispettivamente figlio e nipote del quarantasettenne, tutti residenti a Chivasso. Nel corso delle indagini sono stati, inoltre, denunciati per reati che vanno dalla rissa alle lesioni personali altri tre giovani venditori ambulanti, di età compresa tra i 19 e i 22 anni, mentre tre giovani spezzini, tra i quali un minorenne, sono stati indagati soltanto per la rissa.